Lega Pro, società contro blocco-rose
Ghirelli: «Deciso sui numeri del 2019»

Lega Pro, società contro blocco-rose Ghirelli: «Deciso sui numeri del 2019»
di Danilo Sorrentino
Mercoledì 29 Luglio 2020, 17:17
2 Minuti di Lettura
Diverse società, specie quelle più importanti e con possibilità economiche maggiori rispetto alla media, già hanno contestato il passo indietro - a distanza di un anno - effettuato dalla Lega Pro. Nell'ultima Assemblea dei club è passata la linea della governance di terza serie di bloccare le liste a 22 unità, dopo che nello scorso campionato non erano stati posti limiti. Francesco Ghirelli, presidente di Lega, ha chiarito che la scelta è stata dovuta guardando ai numeri del girone d'andata della scorsa stagione. Le rose dei club erano composte in media di 25,32 calciatori per squadra con contratto professionista oneroso; l’utilizzo medio è stato del 42,89%, ovvero 8,15 partite da 90 minuti su 19 totali; una media di 3,57 calciatori per squadra è stata utilizzata per meno del 5% delle gare, ovvero 0,95 partite da 90 minuti. La rosa media dei calciatori professionisti con contratto oneroso rivista sarebbe quindi di 21,75.

«Il calcio italiano ha urgente bisogno di riforme. Diffido di chi parla solo di numeri e di tagli di club. La mia esperienza - ha chiarito Ghirelli in un comunicato - porta alla conclusione di affermare che chi parla di taglio di club, ed in genere si riferisce alla Serie C, in realtà bleffa o fa polemica per creare problemi artificiosi. Oggi lavoriamo per far diventare la Serie C il luogo privilegiato della formazione dei giovani calciatori, in particolare italiani. Crescita qualitativa dei giovani, salvaguardia delle rose, aggiungendo la deroga per i club che hanno contratti pluriennali. Questa è la scelta di una lega che vuol passare ad una riforma di sostanza ed indica un percorso senza penalizzare lo status quo. In definitiva il numero dei calciatori a disposizione per ogni club è certamente elevato: non bisogna mai dimenticare che calciatori sono quelli che hanno esperienza ed anni di attività alle spalle, ma altrettanto lo sono i giovani calciatori in formazione. Se vogliamo formare i giovani talenti e nel contempo “patrimonializzare” i club questa è la strada in linea con la mission della Lega Pro».
© RIPRODUZIONE RISERVATA