Monterosi Tuscia-l'Avellino,
​Braglia non ha più alibi

Monterosi Tuscia-l'Avellino, Braglia non ha più alibi
di Marco Ingino
Domenica 3 Ottobre 2021, 12:00
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All'Enrico Rocchi di Viterbo, nella ospitale città dei Papi che quest'anno ha aperto le porte del suo stadio al Monterosi Tuscia per consentirgli di mettere per la prima volta piede in Lega Pro, l'Avellino è chiamato a dare una svolta al suo deludente avvio di campionato. Gli otto punti in classifica, dopo sei giornate e con il Bari già in fuga, rappresentano la fotografia sbiadita di quello che doveva essere il cammino di una squadra costruita per vincere ma che finora è stata capace di farlo solo grazie ad un tiro di Carriero deviato in gol dallo stinco di un difensore contro il Potenza. Gioia effimera di una settimana fa smorzata dal pareggio interno di giovedì scorso contro il Catanzaro in cui, più della voglia di vincere, è prevalsa la paura di perdere. Davvero troppo poco per non destare preoccupazioni e polemiche in un ambiente che, dopo i proclami estivi, si aspettava una partenza a razzo almeno in linea con quella della scorsa stagione quando i lupi, di questi tempi, avevano già messo in cascina 14 punti e realizzato 10 reti, di cui la metà con la firma degli attaccanti (2 Fella, 2 Maniero, 1 Santaniello).

Quest'anno, invece, si è già intuito che il tallone di Achille dei biancoverdi è tutto nel reparto offensivo di un organico che Braglia e Di Somma hanno stravolto dal punto di vista tattico con l'innesto di tre ali, subito tarpate da problemi fisici, ed altrettanti attaccanti dalle belle speranze (Plescia, Gagliano e Messina), ancora a secco al pari di Maniero, che finora stanno facendo rimpiangere Fella, Santaniello e Bernardotto. Problema serio che Braglia, onde evitare di mettere in pericolo la sua panchina, spera di risolvere fin da stasera (fischio di inizio alle 17,30) anche grazie al recupero di Kanoute, Micovschi, Plescia che giovedì scorso hanno saltato la gara contro i calabresi insieme a Di Gaudio, Scognamiglio e Silvestri, tuttora fuori causa. Costretto a percorrere la strada della prudenza, pertanto, l'allenatore toscano ricalcherà per larghi tratti la formazione che giovedì ha affrontato il Catanzaro confermando in blocco la difesa con Ciancio ancora preferito a Sbraga (Forte non subisce gol da tre partite) sulla linea a tre completata da Dossena (giocherà ancora incerottato per i 4 punti di sutura rimediati contro il Catanzaro) e Bove. Di riflesso Rizzo sarà confermato sulla sua corsia di destra mentre Tito, in ottica turnover, solcherà nuovamente la fascia sinistra al posto di Mignanelli.

Nessuna sorpresa è prevista nel fulcro del centrocampo dove Carriero, Aloi e D'Angelo proveranno a prendere subito in mano il pallino del gioco andando a contrapporsi alla mediana biancorossa che sarà guidata dall'ex Alessandro Di Paolantonio. A Maniero, che quasi certamente sarà affiancato da Gagliano anche se la tentazione di lanciare subito Kanoute al suo fianco è grande, sarà invece affidato il compito di provare a scardinare la retroguardia laziale in cui proverà a fronteggiarlo Rocchi, secondo di tre ex in organico del Monterosi Tuscia che conta pure Adamo.

Seppur part time, comunque, nel giorno in cui ritrova anche Micovschi e Plescia, a seconda dell'andamento della partita, Piero Braglia avrà la possibilità di ridisegnare quell'Avellino camaleontico che tanto gli piace con l'inserimento di due esterni di ruolo e un attaccante centrale in quello che sarebbe il più classico dei tridenti zemaniani. In questo caso Kanoute, Plescia e Micovschi (decisivo il suo gol nella vittoria di due anni fa contro la Viterbese) potrebbero ritrovarsi nell'ultima parte della partita a guidare il fronte offensivo anche perché Riccardo Maniero, uscito malconcio dalla sfida contro il Catanzaro, difficilmente riuscirà a restare in campo per l'intera durata della terza partita consecutiva in una settimana. Particolari che non dovranno assolutamente assumere le sembianze di alibi per un Avellino che quest'oggi non ha alternative alla vittoria anche se si troverà al cospetto di un avversario che vanta in organico molti calciatori esperti della categoria ad iniziare dall'attaccante Costantino, accostato spesso ai biancoverdi per le sue origini irpine. Altra curiosità di una sfida inedita che si è giocata solo nel novembre del 1998 in serie D (0-0) nel piccolo impianto di Monterosi. Oggi a Viterbo, esattamente come all'epoca, l'Avellino giocherà praticamente in casa grazie al supporto di quasi quattrocento tifosi per i quali la questura laziale ha predisposto un percorso obbligato (Uscita Orte S.S.675 Uscita Viterbo Centro Aereoporto Terme Stadio strada Bagni Piazza Martiri Foibe Istriane Via del Pilastro) che conduce direttamente ad un'area parcheggio alle spalle del settore ospiti. 

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