Paganese, esame da grande:
al Torre arriva la prima big

Paganese, esame da grande: al Torre arriva la prima big
di Danilo Sorrentino
Giovedì 3 Ottobre 2019, 17:06
2 Minuti di Lettura
Paganese-Reggina è una sfida inedita a queste latitudini. Definirla classica è forse eccessivo, sebbene sia una gara che da 5-6 anni a questa parte si ripete con una certa cadenza, anche a causa delle difficoltà degli amaranto a risalire di categoria. A queste latitudini, a questa altezza, però, non si era mai arrivati. Se non fosse per il fatto che siamo ancora ai primi di ottobre, potrebbe essere quasi uno scontro diretto d'alta quota e più per merito della Paganese che per demerito della Reggina. I calabresi quest'anno hanno deciso di fare sul serio, sulla falsariga dello scorso girone di ritorno in cui il presidente Luca Gallo, dopo aver salvato gli amaranto da un sicuro fallimento, aveva iniziato a dare un'impronta anche per il futuro. Il presente dice che la Reggina è una delle squadre più attrezzate al salto di categoria, è ancora imbattuta in campionato (l'unica del girone ad esserlo) ed è a -1 dalla capolista Ternana. Con 4 reti incassate vanta la seconda miglior difesa del campionato, mentre con 14 gol fatti ha il secondo miglior attacco del girone. Un secondo posto in termini realizzativi che condivide, inaspettatamente, con la Paganese. Del resto sono le due squadre che hanno messo a segno i due risultati più rotondi di questo avvio: 5-1 della Reggina sulla Cavese, stesso score per gli azzurrostellati nell'ultima gara interna col Rende.

Numeri che inquadrano il possibile spettacolo di questa partita e soprattutto l'importanza per l'una e per l'altra. La Paganese, che non vinceva due gare di fila da un anno e mezzo, ha bisogno di confermare l'entusiasmo che si è ricreato in città attorno a questa squadra. È un esame da grande, il primo vero di questo campionato per gli azzurrostellati che almeno non hanno più l'assillo di non sbagliare e che potrebbero giocarsi questa partita anche con maggiore serenità e appunto entusiasmo.

Con le certezze di essere una squadra organizzata, compatta ma anche conscia dei propri limiti, anche mentali, palesati nel match di Rieti. Una gara che sembrava chiusa e che invece è stata riaperta nel finale a causa di una piccola disattenzione. Che, contro un avversario di livello, possono rivelarsi fatali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA