L'Avellino studia il Palermo:
tutti insieme davanti alla tv

L'Avellino studia il Palermo: tutti insieme davanti alla tv
di Marco Ingino
Giovedì 8 Ottobre 2020, 12:00
3 Minuti di Lettura

Due sedute di allenamento intervallate dalla visione di Ternana-Palermo, big match del terzo turno di campionato che l'Avellino ha ieri saltato per il rinvio al 18 novembre della sfida contro il Bisceglie. Il mercoledì che sulla carta doveva essere di riposo assoluto, per i biancoverdi si è invece tramutato in un giorno di duro lavoro sul campo ma anche di studio del prossimo avversario. Un sacrificio necessario che l'allenatore ha chiesto ai suoi ragazzi per recuperare il terreno perduto sulla tabella di marcia per colpa di un mercato anomalo che, pure per una precisa strategia societaria, si è sbloccato soltanto nell'ultima settimana. Nella sala stampa del Partenio-Lombardi, dove solitamente il gruppo si riunisce per le sedute video in cui lo staff tecnico illustra alcune situazioni di gioco delle altre squadre o aspetti da migliorare nella manovra biancoverde, Braglia ed i suoi calciatori hanno assistito con particolare attenzione al pareggio a reti inviolate del Liberati.

Non a caso sono state diverse le volte in cui l'ex allenatore del Cosenza è intervenuto per sottolineare pregi e difetti del Palermo, ma soprattutto per porre l'attenzione su alcune situazioni di gioco che potrebbero verificarsi domenica al Barbera contro un avversario apparso compatto e ben disposto in campo malgrado qualche assenza di troppo e una tenuta atletica non ancora ottimale.

Il 3-5-2 di Boscaglia, che ha retto bene soprattutto nel primo tempo quando ha persino reclamato un clamoroso calcio di rigore per fallo di mano di Suagher, in questa fase ha comunque diversi elementi fuori gioco. Ieri, ad esempio, alle assenze già annunciate di Crivello e Corrado, esterni sinistri che resteranno almeno un mese in infermeria, si è aggiunto l'infortunio di Andrea Palazzi.

Il centrocampista, dopo appena 13 minuti, ha lasciato la contesa a Broh per noie muscolari. Come se non bastasse il centrocampista Luperini, stella del mercato prelevata dal Trapani, non è ancora pronto ed ha disertato la partita contro gli umbri.

Malgrado ciò, grazie ad una rosa comunque ampia e competitiva, il Palermo si è permesso il lusso di tenere a riposo Kanoute e Floriano dando spesso filo da torcere alle fere di Lucarelli. Alla fine il pari è stato il risultato più giusto con Boscaglia che si è detto soddisfatto per come è stato conquistato il primo punto in campionato. Quanto basta per far generare entusiasmo tra i tifosi rosanero che da ieri stanno anche cullando la flebile speranza di tornare allo stadio. Con un documento congiunto, infatti, Catania e Palermo hanno chiesto al governatore siciliano, Nello Musumeci, di poter avere almeno un migliaio di spettatori sulle gradinate. La risposta è attesa entro domani sera.

Archiviata la fase di studio dell'avversario, con il vantaggio di dover affrontare un Palermo che avrà solo tre giorni per recuperare dalle fatiche della trasferta di Terni, l'Avellino è ieri sera rimasto in campo fino all'imbrunire per ripetere gli schemi nel tentativo di farli fagocitare ai nuovi arrivati. Giuseppe Fella e Andrea Errico, in particolare, sono stati spesso edotti sui movimenti da fare in campo in base a quelli che sono stati gli schemi ripassati con il coinvolgimento dell'intero staff tecnico. Oltre al canonico 3-5-2 varato fin dal ritiro di Sturno, Braglia ha provato pure il 3-4-3, abbozzato nel primo tempo a Viterbo, e il 3-4-1-2 che prevede l'impiego di uno tra Fella o De Francesco nella posizione di suggeritore dietro le punte. Sistemi di gioco incentrati tutti sulla difesa a tre a cui difficilmente, soprattutto per le caratteristiche di alcuni singoli, l'allenatore toscano rinuncerà. Con la benedetta abbondanza in ogni reparto che invocava da tempo, ma anche la voglia di mettersi in mostra dei singoli, l'allenatore proseguirà pure quest'oggi nel lavoro di avvicinamento alla trasferta siciliana da cui si aspetta un fisiologico miglioramento sotto il profilo della manovra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA