La Juve Stabia riparte da Picerno, Pochesci: «Ai calciatori scegliere tra essere comparse o protagonisti»

In campo senza Caldore, a cui sono state comminate due giornate di squalifica

Sandro Pochesci
Sandro Pochesci
di Gaetano D'Onofrio
Sabato 4 Febbraio 2023, 17:38 - Ultimo agg. 18:43
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A Picerno per la seconda trasferta del dopo Colucci, la Juve Stabia riparte dalla prestazione, al di la’ della sconfitta, contro il Crotone, e prova a rimettersi in corsa in una classifica che la vede ora dietro al Foggia che, punto dopo punto, ha rosicchiato anche il quarto posto assoluto: «Stiamo perseguendo con la conoscenza della squadra – queste le parole alla vigilia di Sandro Pochesci -, e pian piano ho le idee più chiare su quello che si può fare con questa squadra. C’è disponibilità nei ragazzi, una rosa importante, che può sicuramente crescere. Gli ultimi innesti? Sono validi, ma non sono ancora pronti per giocare, anche perché personalmente credo nelle gerarchie del calcio. Qui c’è gente che sgobba da giugno, ed è giusto che gli ultimi arrivati si facciano prima di tutto accettare dal gruppo, oltre a dover crescere sotto l’aspetto fisico».

A Picerno senza Caldore, a cui sono state comminate due giornate di squalifica: «Non mi fascio la testa – prosegue il tecnico laziale -, dispiace per la squalifica, anche perché non c’è stato certo un gioco cattivo nel fallo commesso col Crotone.

Non mi sembra che Cernigoi abbia dovuto avere punti di sutura. E questo fa capire come una decisione frettolosa abbia finito per pesare, e non poco sulla gara infrasettimanale. Quanto al Picerno, un avversario che propone un buon gioco, ma anche noi saremo undici, a dispetto di Caldore, ed alla squadra ho chiesto prima di tutto la prestazione. Col Crotone mi è piaciuto l’atteggiamento, nonostante le difficoltà, sono certo che proseguiremo già domani il nostro percorso verso un cambiamento».

Pochesci si sofferma sui singoli: «Al momento credo di avere a disposizione quattordici titolari, prima di tutto vorrei cercare di arrivare quanto prima ad averne almeno diciotto. Berardocco? E’ sicuramente uno dei titolari a cui mi riferisco, chi gioca, però, è sempre la settimana di allenamento a deciderlo. Altobelli? E’ uno dei tre centrali su cui costruire il tipo di gioco che immagino io. Zigoni? Tra un mese, con Pandolfi, sarà una delle coppie più belle del campionato. Si completano a vicenda, uno di movimento, l’altro strutturato, diciamo che l’obiettivo personale è tirar fuori il meglio dal singolo e quindi dal gruppo. Poi il campo ci dirà chi siamo».

Chiusura sul Picerno: «Lo abbiamo studiato, cercando di capire dove e come far male. Un buon avversario, che propone anche un buon gioco, ai ragazzi scegliere se andar lì a fare le comparse o essere protagonisti».

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