Turris avanti in Coppa, Gelbison ko:
Giannone stacca il pass per Avellino

Turris avanti in Coppa, Gelbison ko: Giannone stacca il pass per Avellino
di Raffaella Ascione
Martedì 4 Ottobre 2022, 20:28
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Dopo due sconfitte consecutive in campionato, la Turris torna al successo in Coppa Italia: Giannone decide il primo turno eliminatorio contro la Gelbison e consente ai suoi di staccare il pass per il secondo turno. Ad attendere i corallini, adesso, il derby del Partenio-Lombardi contro l’Avellino.

Contro i cilentani mister Padalino propone un 4-3-3 completamente rinnovato negli interpreti rispetto alla debacle interna di sabato contro il Catanzaro: tra i pali fiducia a Fasolino; in difesa l’inedita coppia centrale Aquino-Boccia, con Ercolano e Contessa sulle fasce; in mediana Nocerino, Finardi ed Invernizzi; in avanti Stampete e Di Franco a supporto di Longo. Spazio alle seconde linee anche per i cilentani, reduci dal blitz di Cerignola.  

Un’occasione per parte nella prima frazione di gioco: Longo – alla mezz’ora – impegna di testa Vitale; allo scadere Fasolino si oppone efficacemente alla conclusione di Paoloni.

Nella ripresa, dieci minuti e Padalino effettua i primi cambi: dentro Santaniello e Gallo per Nocerino e Stampete; dieci minuti più tardi tocca a Giannone per Di Franco. È un crescendo Turris. Ci provano in rapida sequenza Longo (che rimedia un corner) e Giannone (sugli sviluppi del calcio dalla bandierina), che scheggia la traversa. Il gol partita arriva nel corso del terzo dei quattro minuti di recupero concessi dal direttore di gara. Cotessa pennella un cross al bacio per Giannone, che insacca di testa.

L'analisi di Padalino – «Una vittoria voluta», ha esordito il tecnico corallino nel post gara. «Al di là del modulo, mi è piaciuta l’interpretazione: la risposta è partita dai più giovani, in campo fin dall’inizio, poi i grandi si sono inseriti alla grande. Era importante arrivasse una riposta dopo gli otto gol subiti in due partite e la risposta c’è stata: vincere oggi voleva dire reagire».
Ed a proposito delle due disfatte consecutive in campionato: «Due partite profondamente diverse, perciò diverse sono state anche le rispettive analisi.

Ovvio, però, che se prendi otto gol qualcosa non ha funzionato, ma non solo in termini di tattica o tecnica, perché tutto parte dalla testa. Se però, come penso, questi ragazzi sono intelligenti, si sono resi conto degli errori che d’ora in poi dovremo evitare. Quali corde ho toccato per stimolare questa reazione? Quattro gol alla volta sono umilianti, al di là dell’avversario. È la presa di coscienza che è importante, perché le partite si possono anche perdere, ma la dignità no».

Quindi una valutazione sul pacchetto arretrato: «Questa squadra terzini con determinate caratteristiche non ne ha. Quindi, schierare Boccia o Manzi è comunque un adattare qualcuno che possa far meno danni. Però mi è piaciuta la disponibilità di Boccia, che è un centrale di difesa, sia a tre che a quattro».
Sul 4-3-3: «Non si cambia impostazione tattica a seconda delle sconfitte. Ciò che conta è la risposta dei ragazzi. Certo, c’è tanto da affinare e da lavorarci, ma si va avanti così. Anche perché cambiare di continuo esporrebbe al rischio di non maturare un’identità precisa».

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