La Turris rimonta la Casertana,
funziona la cura Caneo

La Turris rimonta la Casertana, funziona la cura Caneo
di Raffaella Ascione
Sabato 27 Febbraio 2021, 20:35 - Ultimo agg. 28 Febbraio, 08:03
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Una Turris letteralmente rigenerata nella testa e nel gioco dalla cura Caneo torna alla vittoria al Liguori a distanza di ben due mesi. Ancora una volta in un derby. Stavolta contro la Casertana. Successo in rimonta per i corallini, che con Lorenzini e Giannone (gli stessi che decisero l'ultimo successo contro la Cavese) ribaltano l’iniziale vantaggio dei falchetti targato Pacilli. Buona la prima, dunque, per mister Caneo sulla panchina corallina: netta la metamorfosi registrata rispetto alla disastrosa prova del Torre contro la Paganese, con annessa – importante – boccata d’ossigeno in termini di classifica.

Al Liguori si affrontano due compagini ampiamente incerottate. Nella Turris restano ai box gli squalificati Rainone e Di Nunzio, oltre che gli indisponibili Longo, Tascone, Ferretti, Signorelli e Pitzalis. Nel 3-4-3 di mister Caneo ci sono Esempio e Loreto a completare il terzetto difensivo con Lorenzini; in mediana Franco e Brandi a comporre la coppia centrale, Da Dalt e D’Ignazio a spingere sulle corsie. In avanti, Giannone e Romano a supporto di Ventola.

Decimata anche la Casertana, costretta a rinunciare allo squalificato Icardi ed agli infortunati Bordin e Ciriello, Konatè ed Izzillo. Nel 4-2-3-1 di mister Guidi, da registrare la contemporanea presenza di contemporaneamente Turchetta, Rosso, Pacilli e Cuppone.  

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Prima frazione di gioco a tinte nettamente coralline. Ottimo l’approccio alla gara della Turris, che manovra con lucidità ed insistenza, stazionando stabilmente nella metà campo dei falchetti. All’11’ Romano ci prova con un insidioso diagonale cui si oppone efficacemente Avella. Al quarto d’ora, del tutto inatteso, il vantaggio della Casertana: tutto nasce da un pallone perso da Da Dalt al limite, subito raccolto e pennellato da Turchetta per Pacilli, che insacca di testa. Tre minuti ed è di nuovo pari: sugli sviluppi di un corner dalla sinistra, imperioso stacco di Lorenzini che firma l’1-1 con una precisa inzuccata. La Turris continua ad imbastire buone trame, ma rischia di nuovo in fase di disimpegno, favorendo la conclusione di Pacilli su cui è decisiva stavolta la risposta di Abagnale. Brandi ci prova in due occasioni, prima con una conclusione dal limite poi con un’inzuccata su corner dalla destra, senza però trovare la porta.

Nella ripresa, dubbio episodio nell’area casertana dopo cinque minuti, con Romano messo giù da Carillo: accese le proteste, ma per il direttore di gara si tratta di simulazione, con tanto di giallo al centrocampista di casa, tra i tanti ex di giornata. Al minuto 9, doppio cambio per la Turris: dentro Boiciuc, al suo esordio in maglia corallina, ed Alma, a rilevare Ventola e Brandi. Romano arretra dunque in mediana al fianco di Franco. Nella Casertana fuori Polito, dentro Rillo; poi Matese per Pacilli. Ghiotta occasione di marca corallina al minuto 18 con Boiciuc, che in area, su spunto di Da Dalt, cicca la sfera e mette fuori tempo Alma. Al minuto 32’, l’episodio che decide il derby. Giannone, incontenibile, guadagna l’area e viene messo giù da Rillo. Stavolta non ci sono dubbi. Deciso, il direttore di gara indica in dischetto. Dagli undici metri lo stesso Giannone fa 2-1: perfetta la sua esecuzione.

Al 45’ la staffetta Persano/Giannone. Protagonista proprio l’ex Rieti, in pieno recupero, che centra la traversa con una bordata dal limite.

Soddisfatto, a fine gara, mister Caneo. «Sono contento perché abbiamo disputato una gran partita sul piano della personalità. Non era facile reagire dopo essere andati sotto per un errore in fase di disimpegno. Poteva esserci un tracollo psicologico. Ed invece così non è stato». Sulla metamorfosi registrata nell’arco di una sola settimana: «Tutta farina del loro sacco. Se non buttano via la palla, se tendono a giocarla, è perché ce l’hanno nell’indole. Io non ho fatto altro che cercare di dare fiducia ed autostima a questi ragazzi. Il calcio è semplicemente giocare a calcio, prendersi le responsabilità con personalità ed esaltarsi nel giocare. I risultati vengono di conseguenza. Noi dobbiamo capire solo perché si vince e perché si perde, a quel punto possiamo lavorare bene sugli errori. Oggi ne ho visti diversi che possono anche starci, ma voglio più personalità nel gestire la palla. È un gruppo che merita questo applauso, perché ultimamente ha sofferto tanto. La vittoria di oggi è la dimostrazione che se si ha un po’ di coraggio, le cose vengono».

Si attendeva risposte importanti dal derby: «Sono arrivate. Ho visto ragazzi con personalità, qualità tecniche e fisiche, ma lo sapevo, perché avevo visto la Turris nella prima parte del campionato. Bisogna solo cercare di convincere i ragazzi a far sempre meglio. Due terzini al fianco di Lorenzini? Per me non è un esperimento. Gioco sempre con una squadra agile e dinamica. Preferisco che i braccetti siano di mobilità e di corsa. Boiciuc? Bel calciatore, ha qualità tecniche e fisiche, deve solo amalgamarsi col gruppo».  

Quindi il match winner Luca Giannone. «L’importante era vincere, indipendentemente da chi segnasse. Una vittoria che volevamo a tutti i costi e si è visto. Abbiamo lottato fino alla fine». Sul cambio tecnico: «Abbiamo messo in campo i concetti trasmessi dal mister. Concetti che avevamo nelle corde, ma lui è stato bravo a toccare i punti giusto, in modo che ogni di noi li mettesse in atto. Ne è venuta fuori una grande prestazione. A nome dell’intero gruppo, tengo però a ringraziare mister Fabiano, perché è anche merito suo tutto quello che abbiamo fatto finora. Quindi grazie a Fabiano, ma adesso guardiamo avanti e siamo a disposizione di mister Caneo».

Sulla sua posizione in campo: «Torno in una posizione già ricoperta in passato, partendo dall’esterno con tendenza ad accentrarmi, solo che in passato ero forse più libero nella posizione ma va bene lo stesso. Sono a disposizione del mister. L’esultanza finale? Il gruppo è rimasto forte anche quando le vittorie non arrivavano. Questo successo però è stato liberatorio».

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