Finisce a reti inviolate al Nobile di Lentini fra Catania e Turris. Un pari che consente ai corallini di allungare a 567 giorni l’imbattibilità esterna in campionato (l’ultimo stop a Portici, il 4 maggio 2019) e che rispecchia fedelmente l’andamento del match: etnei pericolosi in un’occasione nella prima frazione ed a tempo quasi scaduto con una punizione dal limite di Reginaldo; di mezzo, le velenose occasioni targate Franco e Romano.
Nella Turris restano ai box gli acciaccati Signorelli e Persano. Nell’iniziale 3-4-1-2 proposto da mister Fabiano non c’è capitan Longo (chiamato poi in causa nella ripresa): terzetto difensivo – impenetrabile – composto da Lorenzini, Rainone e Di Nunzio; in mediana ci sono Da Dalt ed Esempio ad agire sulle corsie, con Franco e Tascone (protagonista) centrali; in avanti, Romano a fungere da trequartista alle spalle di Giannone e Pandolfi (tra i migliori). Nel 3-5-2 etneo, c'è il baby Pecorino in avanti in coppia con Reginaldo.
Sostanzialmente equilibrata la prima frazione di gioco. Granitica la retroguardia corallina, che concede poco o nulla ai rossoblù. L’unica conclusione nello specchio della porta – nell’arco dei primi quarantacinque minuti – è di marca etnea ed arriva al 9’: su conclusione dalla distanza di Claiton, una deviazione rischia di mettere in difficoltà Abagnale, nell’occasione abile a chiudere in corner con un’efficace smanacciata. Episodio dubbio nell’area etnea al 26’, quando Pandolfi – innescato da un rocambolesco batti e ribatti nella trequarti – viene messo giù da Silvestri: tutto regolare per il direttore di gara.
Nella ripresa, quattro minuti e Franco sfiora l’incrocio dei pali con un velenoso tiro a giro.
Terzo pareggio consecutivo per la Turris, che mercoledì sarà di nuovo di scena in Sicilia, al Renzo Barbera, per il recupero della sesta giornata contro il Palermo.
A margine del match, la soddisfazione di mister Fabiano. «Prestazione perfetta la nostra. Il Catania ci ha messo in difficoltà nelle battute iniziali del primo tempo; nel secondo siamo venuti fuori con grande autorità. Ce la siamo giocata alla pari con un Catania che, blasone a parte, ha un organico di altissimo livello, secondo solo a Ternana e Bari. Questo non fa che dare ulteriore risalto al nostro risultato».