Zeman castiga la Turris, 3-1 Pescara: «Preoccupano condizioni di Leonetti»

La squadra campana dura un tempo poi viene travolta

Zeman castiga la Turris, 3-1 Pescara: «Preoccupano condizioni di Leonetti»
di Raffaella Ascione
Domenica 19 Marzo 2023, 18:30
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Si interrompe allo stadio Adriatico il filotto positivo della Turris. Dopo quattro risultati utili consecutivi, i corallini cadono sotto i colpi del Pescara di Zeman: 3-1 il finale, deciso nei secondi quarantacinque minuti di gioco dopo un primo tempo bloccato sullo 0-0. Alla mezz’ora della ripresa è 3-0 Pescara nel segno di Merola, Kolaj e Vergani; accorcia – solo per la cronaca – l’ex di turno Frascatore.

L’altra tegola di giornata per i corallini è rappresentata dall’infortunio di Leonetti, centellinato nel turno infrasettimanale contro la Gelbison e schierato nell’undici iniziale in riva all’Adriatico, ma costretto al forfait dopo appena dieci minuti di gioco.

Le note – parzialmente – positive arrivano dagli altri campi e sono rappresentate dai ko di Gelbison (che ne prende due dal Catanzaro, aritmeticamente promosso in B) e Viterbese (3-2 in rimonta del Crotone), e dal pari del Monterosi (0-0 contro la Fidelis Andria).

Vince invece il Messina – ora fuori dai playout – prossimo avversario dei corallini al Liguori.

La gara – Fontana rinuncia al 3-5-2 formato trasferta ed opta per il 3-4-3, preservando i diffidati Di Nunzio e Contessa. In difesa tocca quindi a Boccia; mediana composta dal duo Franco-Zampa e dagli esterni Vitiello e Rizzo; in avanti Leonetti e Guida a supporto di Maniero.

La prima conclusione è di Lescano, neutralizzata agevolmente da Fasolino. Poi l’infortunio di Leonetti, costretto al fofait: al suo posto Haoudi e Turris che passa al 3-5-2. Per il Pescara ci riprova Lescano, stavolta senza inquadrare lo specchio della porta; corallini al tiro con Rizzo – innescato da una gran giocata di Franco – ma la conclusione è murata. Due ghiotte occasioni a cavallo della mezz’ora, una per parte: Plizzari ci mette una mano sulla gran botta di Franco dal limite, Merola – servito da Kolaj – calcia invece sopra la traversa a due passi dalla linea di porta. Ci riprova Merola (di testa) allo scadere della prima frazione, stavolta trovando un attento Fasolino ad arpionare.

Nella ripresa, due minuti e Maniero sfiora il gol con un velenoso colpo di testa che si spegne di un nulla sul fondo. Il Pescara la sblocca al 9’ con Merola, che stavolta fa centro su cross di Rafia. Lescano spedisce di testa sul fondo, trova invece il bis Kolaj, che finalizza una ripartenza dei suoi insaccando il pallone del 2-0. Fasolino si oppone al tris su tentativo di Lescano; intanto nella Turris tocca ad Ercolano Longo e Giannone per Boccia, Maniero e Vitiello. Gara in ghiaccio al minuto 33’, quando Vergano fa 3-0 su assist di Rafia. La Turris accorcia subito con Frascatore, a segno di testa su corner di Giannone, ma è troppo tardi. Fasolino nega il poker a Mora, poi Giannone e Longo falliscono il colpo del possibile 3-2.

L’analisi di Fontana –  «Nel primo tempo, nonostante la loro supremazia, non abbiamo mai corso grossi pericoli fatta eccezione per una sola occasione. Noi pericolosi con Franco, poi imprecisi in fase di rifinitura. Nel secondo tempo abbiamo avuto una grandissima occasione con Maniero, che non è riuscito di testa a centrare lo specchio della porta. In giornate dove non riesci ad esprimere gioco, perché di fronte hai una squadra di valore come il Pescara, devi capitalizzare al massimo quello che ti capita altrimenti finisci per pagare dazio come purtroppo è successo. Per me il passivo è molto più importante di quello che si è visto in campo. C’è stata la reazione e la voglia di ribaltare la situazione portando la gara nei binari giusti ma, quando giochi contro certe squadre e sbagli davanti che indietro diventa difficile. Mi è piaciuto lo spirito comunque dei ragazzi allo svantaggio».

Preoccupano, intanto, le condizioni di Leonetti. «Ha sentito una forte fitta all’adduttore. Fa fatica a camminare e muoversi. Dobbiamo aspettare nelle prossime ore il risultato degli esami strumentali. Per come avevamo studiato la gara, le sue caratteristiche erano importanti per dare fastidio alla difesa del Pescara tanto che in due-tre occasioni che siamo riusciti a ripartire, la gambe e la tecnica di Vito hanno fatto la differenza. Ho deciso di metterlo in campo dall’inizio perché stava bene ed aveva recuperato, tanto che l’infortunio patito oggi non c’entra nulla con quello smaltito prima della Gelbison. Parliamo di due cose totalmente diverse perché, come detto, oggi l’infortunio è di natura muscolare. Vito si era allenato bene in questi giorni». 

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