«Mi sento l'unico colpevole della situazione della squadra e per questo ho rassegnato le mie dimissioni». Luigi Sanchez non è più il tecnico dell'Angri. L'allenatore ex Mariglianese e Palmese si è accollato tutte le responsabilità del rendimento negativo dei grigiorossi in campionato, reduci da quattro sconfitte consecutive.
Sanchez ha definito senza mezzi termini quelli attuale «uno dei momenti più tristi della mia carriera. Ad ottobre avevo sognato di aver dato una sterzata psicologica ad un’ottima squadra fatta di grandi uomini.
L'allenatore ha anche individuato nella gara col Portici quella che ha probabilmente rotto definitivamente l'incantesimo. «Non sono stato in grado di dare quella sterzata emotiva a un ambiente condizionato da un’autostima bassa, da una paura di sbagliare in campo, convincendomi di non essere riuscito a toccare le corde giuste. Mi metto da parte lasciando la possibilità di conferire allo spogliatoio quegli stimoli emotivi che non sono riuscito a dare. Mi assumo tutte le responsabilità di questa crisi di risultati, ringraziando una splendida società che mi ha dato la possibilità di allenare, tutti i componenti gli staff delle varie aree societarie, ogni singolo tifoso. A loro chiedo umilmente scusa per averli delusi».
Parole forti che danno anche l'esatta dimensione dell'umiltà di un tecnico che dal primo giorno di lavoro in grigiorosso ha ammesso di giocarsi una importante chance alla guida dell'Angri, per provare a confermare quanto di buono fatto sulla panchina della Mariglianese. Nelle prossime ore la società grigiorossa comunicherà il nome del successore.