Grana Liguori, pronta interrogazione
Mele: «Errore non affidarlo alla Turris»

Grana Liguori, pronta interrogazione Mele: «Errore non affidarlo alla Turris»
di Raffaella Ascione
Domenica 9 Settembre 2018, 11:15
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Rischia di cadere nel vuoto l’iniziativa della Turris – che ha protocollato apposita istanza – tesa ad ottenere l’affido diretto dello stadio Liguori e, dunque, la revoca del bando per l’affidamento temporaneo (della durata di 18 mesi) pubblicato dal Comune. A sostegno delle ragioni del club del presidente Colantonio – nell’ottica proprio di un affido diretto dell’impianto alla società corallina – si è schierato adesso il consigliere comunale Luigi Mele, che domani mattina provvederà a protocollare un’interrogazione, allo scopo dunque di far piena luce sull’intera vicenda.

«In strada c’è fermento», spiega Mele. «Si respira nuovamente un interesse vivo nei confronti della Turris, grazie anche al progetto solido e serio avviato dal progetto Colantonio. Un progetto del quale non si può non tener conto. Io per primo ci credo, nonostante per diverse ragioni non sia un abituale frequentatore del Liguori. La Turris quest’anno sta costruendo qualcosa di importante ed i primi risultati ottenuti sul campo lo dimostrano. È anche vero, però, che anche la più solida delle programmazioni necessita di una serenità di fondo per funzionare. In questo caso la tranquillità ambientale di società e squadra non può prescindere dalla disponibilità effettiva dell’impianto che è poi la storicamente la casa della Turris. Non affidare il Liguori alla società corallina sarebbe sbagliato perché darebbe a tutti, calciatori per primi, la sensazione di lavorare in un posto che non è il loro. L’eventuale gestore terzo potrebbe inconsapevolmente creare ostacoli di ogni sorta alla prima squadra cittadina, impegnata in un campionato nazionale con ambizioni di un certo spessore, oppure a sua volta imbattersi in problemi – per esempio di carattere manutentivo – che nel recente passato lo stesso Colantonio ha affrontato in prima persona, mosso dall’esigenza impellente di garantire alla Turris ed ai suoi tifosi di trovare aperte le porte del Liguori».

Il provvedimento di affido diretto non andrebbe a ledere – questa l’obiezione principale sollevata dall’Amministrazione – gli interessi delle altre realtà sportive cittadine. «Assolutamente no. Ciascuna realtà sarebbe adeguatamente tutelata, ma non è possibile non tener conto dell’inscindibile binomio Turris-Liguori. Un connubio storico, che merita rispetto e considerazione. Un campionato nazionale richiede adeguate garanzie di fondo, anche tenuto conto delle diffuse e considerevoli migliorie che l’attuale società corallina ha apportato nei mesi allo stadio».

L’interrogazione sarà protocollata nella mattinata di domani. «Il bando indetto dall’Amministrazione – continua Mele – scade il prossimo 24 settembre e già il giorno successivo dovrebbe esserci l’apertura delle buste. Credo e spero che l’Amministrazione abbia la sensibilità di discutere della mia proposta prima di quella data. Il tempo c’è tutto. Così come sussistono i necessari presupposti di legittimità. La mancata convocazione di un Consiglio Comunale per discutere della vicenda sarebbe, al contrario, chiaro indice della volontà di eludere la questione. In questo modo si verrebbe però meno ad un preciso impegno nei confronti della città. Personalmente non ne faccio una questione politica, ma di rispetto nei confronti di Torre del Greco e di quella consistente parte della città che ha a cuore la Turris e che ogni domenica ne segue le sorti. Il tempo per provvedere c’è. La convocazione del Consiglio comunale richiede una settimana. Alla scadenza del bando ne mancano due. C’è tutto il tempo».

Da ultimo, un passaggio sull’istanza protocollata dalla Turris una settimana fa. «L’Amministrazione ha sempre facoltà di revocare i propri atti in regime di autotutela. L’affido diretto dell’impianto sportivo è già stato disposto in altre città, sempre nel rispetto delle regole. Non vedo perché non possa accadere lo stesso a Torre del Greco».  
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