Il Savoia torna a vincere dopo il ko di Arzachena e – complice la sconfitta del Carbonia a Nola – si riaggancia al treno playoff. Contro il Latina i bianchi trovano dunque il riscatto immediato: al Giraud finisce 4-3, al termine di una gara vibrante e ricca di spunti (foto Latina Calcio 1932).
Il Savoia la sblocca dopo appena sette minuti con Depretis, che – servito il profondità – beffa Alonzi con un morbido pallonetto. Dal minuto 22, Latina costretto all’inferiorità numerica per il rosso rimediato da Esposito. Ne approfitta il Savoia, che dopo dieci minuti cala il bis con Kyeremateng: pregevole il suo assolo, micidiale la conclusione dal limite, su cui nulla può Alonzi. I pontini tornano in gara al minuto 40 con Corsetti, che batte Esposito su punizione dai venticinque metri.
Il tris al minuto 21 della ripresa, con un altro assolo, stavolta di Caso Naturale, che dalla distanza fredda l’estremo difensore ospite. Gara in ghiaccio alla mezz’ora, quando – sugli sviluppi di un calcio dalla bandierina – Cipolletta di testa cala il poker. La gara è però ancora viva ed Latina - nonostante l'uomo in meno - prova ad approfittarne. Al minuto 42 Sarriztu scodella in area trovando l’involontaria deviazione di Kouadio, che insacca nella propria porta. Al 47’ il penalty realizzato da Calabrese per il definitivo 4-3.
A margine del match, l’analisi di mister Ferraro. «Abbiamo disputato una partita da Savoia e per 75 minuti siamo stati molto bravi. Questa era per noi l’occasione del riscatto, la partita andava vinta perché c’era tanto in palio.
Quindi l’attaccante Caso Naturale, autore del terzo gol oplontino. «Sono davvero contento, ci voleva questo gol. Ringrazio il mister, che mi ha dato la possibilità di giocare oggi e che mi è stato sempre vicino, anche quando non scendevo in campo. Sono felice di aver ripagato la sua fiducia e quella della società. Questa vittoria, così importante, è stata una liberazione, sia per me che per la squadra. Il presidente ha voluto darci una scossa in queste settimane, stiamo rispondendo sul campo. Portare questo stemma sul petto è un vero onore, dispiace non essere lì in vetta a lottare per il primato. Ora contano le partite che restano, dobbiamo dare assolutamente il massimo e cercare di vincerle tutte».