Savoia, prolungare stop campionato:
«Fronte comune con diverse società»

Savoia, prolungare stop campionato: «Fronte comune con diverse società»
di Raffaella Ascione
Sabato 7 Marzo 2020, 19:23
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Una settimana anomala. Esattamente come la domenica che attende il Savoia e l’intero sistema dilettantistico. La Serie D ha scelto di fermarsi per l’emergenza coronavirus. Se ne riparlerà, eventualmente, il 22 marzo.
Ampie e diversificate, nel frattempo, le misure di prevenzione adottate dal Savoia, in linea con le prescrizioni imposte.

«Abbiamo sospeso le attività del settore giovanile – conferma il direttore generale Giovanni Rais (foto Us Savoia 1908) – ed ai calciatori della prima squadra sono stati destinati non uno ma più spogliatoi; ognuno ha a disposizione la sua borraccia. Stiamo sanificando gli ambienti, evitando agglomerati di persone in posti ristretti e mettendo in atto ogni misura preventiva al fine di evitare contagi».
Proprio questa la priorità, rispetto a cui il calcio cede inevitabilmente il passo. «Porte aperte o chiuse alla ripresa? Adesso – continua il diggì – conta solo far fronte a questa emergenza. Credo che il calcio, in questo momento, sia tutt’altro che prioritario. Ci sarà poi tempo per affrontare temi legati al pallone. Al momento, senza garanzie per la salute, ritengo non ci siano i presupposti per giocare».

Ed a proposito di ritorno in campo, il diggì oplontino accenna ad una eventuale iniziativa - ancora in fase embrionale - che potrebbe accomunare diverse società dilettantistiche. Dopo aver creato una rete di contatti che va da Nord a Sud, l'intenzione è quella di raccogliere adesioni per ottenere un ulteriore differimento del ritorno in campo, al momento previsto per il 22 marzo. «In queste ore - continua Rais - ci stiamo consultando e nel discorso sono comprese società di tutta Italia: l’obiettivo è far sentire la nostra voce e portare la tematica all’attenzione dei vertici del mondo del calcio. Le squadre dilettantistiche sono in difficoltà per due motivi: sia perché dovremmo giocare a porte chiuse, ma soprattutto perché non ci sono garanzie relative alla nostra salute».

Nell’eventualità di porte chiuse alla ripresa, Rais accenna ad una proposta di iniziativa che ha preso a serpeggiare in città. «Ho letto di un’iniziativa che mi ha davvero commosso. I nostri tifosi sarebbero disposti a contribuire economicamente, acquistando il biglietto, nel caso in cui il Savoia debba giocare a porte chiuse. Ciò fa capire quanto sia grande il cuore dei tifosi oplontini e quanto attaccamento alla maglia bianca ci sia in città. Spero, invece, che riusciremo a giocare a calcio ed a farlo con il nostro pubblico presente sugli spalti. Al di là del discorso economico, ci danno un apporto umano che non è paragonabile al costo del biglietto».
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