Serie D, Sibilia tra protocolli e ripartenza:
«Promozioni un diritto, sui ripescaggi…»

Serie D, Sibilia tra protocolli e ripartenza: «Promozioni un diritto, sui ripescaggi…»
di Raffaella Ascione
Lunedì 27 Aprile 2020, 19:49
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Resta in attesa di conoscere il proprio destino, il calcio dilettantistico. Un’attesa inevitabilmente segnata dall’incertezza che s’accompagna all’emergenza sanitaria, ma al contempo sostenuta da precise consapevolezze ed irrinunciabili aspettative.

Dalla serie D in giù sono innumerevoli gli interrogativi che animano club, tesserati e tifosi, letteralmente sospesi tra presente (la possibilità di concludere i campionati sul campo è ormai pura utopia) e futuro (quale prezzo dovrà pagare il sistema dilettantistico per l’emergenza Covid-19?).

Il primo nodo è naturalmente legato al discusso protocollo sanitario, funzionale alla ripresa di allenamenti e campionati: un sistema di prescrizioni e adempimenti – per giunta da integrare – palesemente inapplicabile al calcio dilettantistico. Lo ribadisce il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia (foto sito ufficiale Lnd), con una doverosa precisazione.

«Dobbiamo anzitutto capire – spiega – quale sia questo protocollo. Nel corso del vertice della scorsa settimana con il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora e le componenti della FIGC, infatti, proprio Spadafora ha rilevato che quel complesso di prescrizioni sarebbe stato di difficile applicazione al sistema dilettantistico. Al punto che lo stesso ministro ha rinviato ad un ulteriore confronto per un adeguamento del protocollo, che consenta di ipotizzare una ripartenza sicura e sostenibile (sul piano economico come su quello dell’impiantistica) anche del calcio dilettantistico. Aspettiamo quindi quest’ulteriore documento. Ovvio che non potremo in ogni caso attuarlo senza un adeguato sostegno».  

Tutto lascia dunque intendere che il solco sia stato irrimediabilmente tracciato nel senso della – pressoché – materiale impossibilità di ripartire. «Attendiamo le autorizzazioni sanitarie e governative per eventualmente chiudere la stagione», precisa Sibilia. «Sappiamo che non esiste il rischio zero, ma posso garantire che noi non rischieremo in alcun modo la salute dei nostri atleti, tecnici e dirigenti. Insomma, si ripartirà solo se sarà possibile farlo in assoluta sicurezza».

Poi toccherà al Consiglio Federale, «che sarà probabilmente convocato per l’8 maggio: tutte le norme saranno definite in quella sede», aggiunge il presidente della Lnd.

Pace fatta, intanto, con il numero uno dei “pro” Francesco Ghirelli, dopo la fuga di notizie della scorsa settimana a proposito degli argomenti al vaglio del Consiglio Direttivo di Lega Pro (blocco retrocessioni dalla C alla D e blocco dei ripescaggi).

È di ieri la lettera di Ghirelli (che ha in sostanza blindato le nove promozioni dalla D, auspicando massima condivisione tra Lega Pro ed Lnd nella definizione di proposte, azioni ed obiettivi); oggi, puntuale, è arrivato il riscontro del numero uno della Lega Dilettanti (l’assegnazione dei titoli avverrà «con criteri di trasparenza e senza alcuna discriminazione, così come ha richiamato la UEFA»).

«Ho semplicemente difeso il diritto della Lega Nazionale Dilettanti – incalza Sibilia – a che le nove capolista vedano riconosciuto il titolo acquisito sul campo. Non si fa nulla senza che venga garantito questo diritto sacrosanto. Ogni altro discorso dovrà passare per la necessaria condivisione con le Leghe di appartenenza». Quindi la questione ripescaggi. «Nessuno deve pensare che avrà un trattamento particolare. Io sono il presidente di tutti, dei club che rappresentano le grandi piazze, così come delle società dei piccoli rioni. Sarà dunque stilata una graduatoria nel rispetto di regole e criteri oggettivi. Senza alcun trattamento di favore».

Da ultima, una considerazione sugli scenari post Covid-19. Secondo una stima condotta da esperti, circa il 30% dei club dilettantistici rischia il collasso. «Un esercito di squadre – commenta Sibilia – potrebbe sparire. Le autorità governative sportive devono sostenere il nostro esercito, che ha un ruolo non solo sportivo ma anche sociale. Attendo in ogni caso con fiducia un riscontro reale e coerente alle dichiarazioni d’impegno del ministro Spadafora a proposito dei 400 milioni stanziati per sport di base ed associazioni dilettantistiche. Se si aiutano i nostri club, il nostro movimento farà risorgere lo spirito di aggregazione. Come sarà la ripartenza? Rimetteremo la palla al centro quando ci saranno le condizioni per farlo in sicurezza, quindi andiamo per gradi. Il virus continua a dettare tempi e modalità. Dunque, per quanto faccia male pensare di riprendere a giocare senza pubblico, sarà comunque un male necessario. In questa fase siamo tutti tenuti ad azioni responsabili per tutelare la nostra salute e rispettare quanti sono rimasti vittime di questo virus. Dobbiamo essere attenti e coscienziosi».
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