Allan punito per l'ammutinamento:
una condanna da 170mila euro

Allan punito per l'ammutinamento: una condanna da 170mila euro
di Pino Taormina
Domenica 28 Novembre 2021, 08:08 - Ultimo agg. 29 Novembre, 18:29
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Il lodo Allan segna una brutta sconfitta per tutti i rivoltosi del 5 novembre 2019. Per il brasiliano, certo, condannato a versare il 50 per cento del lordo mensile come sanzione, ma anche per gli altri ammutinati della notte col Salisburgo. Appare come un punto esclamativo, anche se è ovvio che i legali del brasiliano, proveranno a impugnare il lodo al cospetto del tribunale civile. Ma il presidente del collegio arbitrale, il noto penalista Arturo Frojo (gli altri componenti gli arbitri Bruno Piacci per il Napoli e Roberto Giuseppe Ninno per Allan), ha davvero messo con le spalle al muro nel suo dispositivo Allan e tutto il Napoli. Una condanna durissima per il centrocampista ora all'Everton di circa 170mila euro. Molto di più rispetto ai 40mila euro a cui è stato condannato Hysaj: perché Allan paga anche per l'aggressione verbale ai danni di Edoardo De Laurentiis. Insomma: una multa di 85 mila euro per l'ammutinamento e un'altra, sempre da 85 mila euro per la reazione verbale e la tentata aggressione al vice presidente. 

Allan ha provato a respingere colpo su colpo le accuse. Ha spiegato che all'interno dello stanzone c'erano un gran vociare e che la confusione ha fatto fraintendere le sue parole. Anche Ancelotti, però, non ha potuto negare che quella notte il clima dello spogliatoio era infuocato e volarono parole grosse. Di fatto una testimonianza che non è stata determinante per la condanna ma neppure ha scagionato Allan.

Il lodo, probabilmente, mette la parola fine sulla ricostruzione di quello che è successo la notte del 5 novembre nello spogliatoio dello stadio San Paolo. Anche se l'avvocato di Allan, Gianandrea Pilla, è al lavoro per ricorrere in appello e per presentare una istanza di sospensione. Ma il lodo Allan è un successone per De Laurentiis, c'è poco da fare. Scrive infatti il collegio arbitrale che la ricostruzione fatta dal club azzurro ha trovato pieno e puntuale riscontro nelle testimonianze e «sostanzialmente confermate anche dai testi Ancelotti e Guerra (l'ex preparatore, ndr), i quali, pur ammettendo in pieno l'alterco e la separazione di Allan dal Vice Presidente da parte dei dirigenti, si sono poi rifugiati diplomaticamente nel non ricordare esattamente le frasi intercorse». Non poco, certo. Allan ha provato a sostenere la tesi che non poteva essere multato perché quella sera era infortunato. Ma il presidente del collegio, Frojo, non è stato dello stesso avviso. «Quel ritiro non aveva natura punitiva e Allan doveva prendervi parte». Si legge ancora: il suo comportamento, la sua frase ingiuriosa («Quei centomila euro ve li potete ficcare al cu...») «è fortemente dispregiativa nei confronti personali del vice presidente e del di lui padre e costituisce, non solo un'offesa ai massimi rappresentanti della Società stessa, ma anche la negazione del potere gerarchico».

Allan ha provato a sminuire: ha tentato di spiegare che tra lui e De Laurentiis junior c'è sempre stato un clima amichevole. E ha negato il tentativo di aggressione fisica. Cosa, invece, confermata da tutti gli altri: «È stato Giuntoli a evitare che potesse avvicinarsi ulteriormente».

L'istruttoria ha dimostrato come il ritiro sia stato imposto dalla società nonostante l'allenatore Ancelotti fosse contrario tanto è vero che lo stesso ha dichiarato che «la società impose il ritiro di tutta la squadra dal lunedì alla domenica e io feci presente al presidente che non era opportuno e che sarebbe stato opportuno decidere dopo la partita con il Salisburgo». Ancelotti venne esonerato dopo poco più di un mese. 

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