In una intervista a Dazn, l'altra sera, Max Allegri ha elogiato il lavoro che il Napoli ha portato avanti negli ultimi dieci anni («Da quando arrivò Benitez», ha precisato: tra lui e il conterraneo Mazzarri non c'è stato mai feeling...) e ha fatto i complimenti a Luciano Spalletti per l'incarico di ct. «Era giusto da re a lui il post Mancini, è uno dei migliori che c'è in Italia come dimostra la sua carriera».
Allegri è lieto che Luciano Spalletti vada a guidare la Nazionale anzitutto perché non lo avrà più come avversario. Prima o poi Luciano sarebbe tornato a guidare un club italiano e sarebbe stato un rivale indigesto, così come è accaduto nelle sfide tra Napoli e Juve negli ultimi due anni. D'altra parte, già a inizio luglio Spalletti aveva chiarito che avrebbe riposato fino a dicembre-febbraio e poi si sarebbe guardato intorno. Altro che anno sabbatico, altro che necessità di concedersi una stagione di stop per dedicarsi a se stesso e alla famiglia. Non vedeva l'ora di rientrare.
Max è rimasto il sogno proibito di Aurelio De Laurentiis, che ha avuto con lui sempre un ottimo rapporto. Lo cercò più volte, le ultime due in occasione del licenziamento di Ancelotti (e gli fu consigliato da Allegri di puntare su Gattuso) e poi prima di puntare su Spalletti per il rilancio della squadra. Grande stima ma strade assolutamente parallele. Con la voglia da parte del patron azzurro di regalare dispiaceri ad Allegri sul campo.
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