La squadra torna in aereo, partendo dallo scalo di Peretola. L'unico intoppo è sul ritardo del volo, per il resto è stata una domenica perfetta. Gattuso ha assaporato l'atmosfera del Franchi: chissà se questa sarà davvero casa sua il prossimo anno. Lui incomincia a pensarci, gli piace la tenacia con cui la Fiorentina lo corteggia, nonostante il no di novembre del 2019 e il fatto che rinvii qualsiasi incontro a dopo la fine della stagione. In realtà voleva capire prima se De Laurentiis avrebbe fatto o no il grande passo di riavvicinamento. A dire il vero, sperava ancora ieri che qualcosa potesse cambiare, che magari come a Barcellona dopo l'eliminazione dagli ottavi di Champions, il presidente gli desse un appuntamento all'improvviso. Nulla, nessuna proposta, nessun segnale di disgelo. E più passano le ore, più aumentano le possibilità che Gattuso neppure si presenti a un eventuale appuntamento perché davvero deluso dal comportamento presidenziale. In ogni caso, l'abbraccio nello spogliatoio ieri c'è stato, i complimenti anche guardandosi in faccia ma sotto il profilo del futuro insieme nulla è cambiato. Stiamo ancora in tempo? Improbabile. Ma tutto dipende da De Laurentiis: è riuscito a convincere negli anni Benitez e Ancelotti a venire a Napoli, può riuscire a trovare le parole giuste per strappare la marcia indietro a Gattuso. Ma l'impressione è che non lo farà. Anche per una questione di principio.
Anzi, il casting per l'allenatore della prossima stagione pare sia quasi alle battute finali: perché il cerchio si starebbe stringendo attorno a Christophe Galtier, il marsigliese fautore del miracolo Lille e che negli ultimi anni ha lanciato Osimhen ma anche Nicolas Pépé, Leao, Thiago Mendes. Gabriel Magalhaes. Nomi che hanno stregato il patron De Laurentiis. Certo è francese, potrebbe avere delle difficoltà di ambientamento. Motivo per cui, da qui a dire che è fatta ce ne passa, ma per Galtier sarebbe pronto un biennale a 2,5 milioni di euro a stagione. Bonus compresi. Quotazioni in crescita, chiaro, ma resto ancora in corsa Max Allegri (ma per capire se ci sono margini per l'affondo bisogna avere la pazienza di aspettare la mossa del Real Madrid) e Luciano Spalletti (che dopo il buon lavoro fatto allo Zenit, è sempre assai corteggiato in Russia). In questo momento l'altro outsider da tenere d'occhio è Simone Inzaghi, autentico pallino dell'ad Chiavelli. Anche perché Lotito non sembra stia facendo i salti mortali per affrettare la firma. Senza dimenticare il vecchio pallino, Vincenzo Italiano.