Da Ventura a Gattuso, con ADL
solo Sarri ha vinto più di Ringhio

Da Ventura a Gattuso, con ADL solo Sarri ha vinto più di Ringhio
di Francesco De Luca
Martedì 26 Gennaio 2021, 11:03 - Ultimo agg. 14:58
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Da Ventura a Gattuso, otto allenatori in sedici anni per De Laurentiis, entrato nel mondo del calcio nell'agosto 2004, mese e anno del fallimento della gloriosa Società Sportiva Calcio Napoli, il club dei due scudetti, della Coppa Uefa e di Maradona. Pur dichiarandosi “monogamo” nella scelta dei collaboratori, dai registi ai tecnici di calcio, il patron ne ha esonerati cinque: Ventura, Reja, Donadoni, Sarri (di fatto lo sollevò dall'incarico annunciando l'assunzione di un altro allenatore appena finita la stagione 2017-2018) e Ancelotti.

Fino alla fine del contratto ne sono rimasti due: Mazzarri, che subì duri attacchi perché decise di non rinnovare e legarsi all'Inter, e Benitez, a cui venne riservato l'onore di una conferenza di congedo (Rafa ha vinto due coppe nel 2014 ed è arrivato alle semifinali di Coppa Italia ed Europa League nel 2015, fallendo però sempre la qualificazione Champions nel suo biennio). Gattuso è arrivato a inizio dicembre 2019 per rimpiazzare il vecchio maestro Ancelotti con cui lo spogliatoio non aveva più dialogo. De Laurentiis lo battezzò Ringhiostar e gli chiese da un lato la normalizzazione nel rapporto con la squadra e dall'altro di provare a riportare la Grande bellezza calcistica con il 4-3-3, accantonato in questa stagione per dare spazio al 4-2-3-1. Ci sembrò, l'ex campione del mondo, un traghettatore verso la successiva stagione e un altro tecnico e invece ha saputo guadagnarsi la stima dei giocatori e del presidente, vincendo la Coppa Italia dopo il prolungato lockdown e raggiungendo il 31 ottobre l'accordo per  il rinnovo fino al 2023. Accordo verbale e tale è rimasto.

De Laurentiis ha conservato ottimi rapporti personali con i due allenatori pluridecorati, Benitez e Ancelotti, chiamati a Napoli per lanciare in due fasi il progetto della internazionalizzazione della squadra al termine dell'ottimo lavoro di Mazzarri nel 2013 e di Sarri nel 2018.

Il presidente ha vinto 4 coppe (3 Coppe Italia con Mazzarri, Benitez e Gattuso; 1 Supercoppa con Rafa) ma al momento il Napoli è ricordato per il terzo anno di Maurizio, quello dei 91 punti e dell'impresa in casa della Juve, che purtroppo soltanto per pochi giorni fece sognare la conquista dello scudetto. Eppure, la relazione con il tecnico nato per caso a Napoli e innamorato dei colori azzurri è finita male, con frecciate che il produttore non ha risparmiato al tecnico neanche alla vigilia della finale di Coppa Italia nello scorso giugno. La stagione alla Juve ha peraltro segnato lo strappo con la tifoseria napoletana.

Tra gli otto tecnici che si sono seduti sulla panchina azzurra da quando è cominciato il ciclo De Laurentiis, Sarri è quello che ha la più alta percentuale di vittorie: 66,22 per cento. Alle sue spalle Gattuso: 55,36 per cento. E poi Benitez (52,68 per cento), Ancelotti (52,05), Mazzarri (48,90), Reja (48,70), Ventura (36,84) e Donadoni (26,32). Impalpabili ancorché brevissime le esperienze dei due allenatori che nella loro carriera hanno anche guidato la Nazionale: Ventura venne esonerato a metà del primo campionato di serie C 2004-2005, Donadoni dopo sette partite del campionato 2009-2010 per far posto a Mazzarri. La scelta dell'ex campione del Milan è stata la più incomprensibile tra quelle operate da De Laurentiis, che disse di aver conosciuto Roberto in casa di una sua zia a Milano. Casuale anche l'incontro con Gattuso, in un ristorante esclusivo di Capri in occasione della festa per i sessant'anni di Ancelotti: Ringhio fu uno dei primi invitati di Mister Champions che non avrebbe immaginato che sei mesi dopo proprio lui, Ringhiostar, lo avrebbe sostituito a Napoli.

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