Napoli, nessuno è incedibile:
dentro le parole di De Laurentiis

Napoli, nessuno è incedibile: dentro le parole di De Laurentiis
di Pino Taormina
Giovedì 1 Luglio 2021, 08:00 - Ultimo agg. 2 Luglio, 08:55
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Nessun intoccabile. Si sapeva. E De Laurentiis lo ha formalizzato. C'è una squadra in vendita e gli indiziati all'addio sono quelli che guadagnano di più: Koulibaly, Lozano, Manolas, Mertens e lo stesso Osimhen. Non tutti, sia chiaro. Perché qui non stiamo parlando di una smobilitazione. Ma sul piatto della bilancia ora pesa anche il rinnovo di Lorenzo Insigne: perché lo scenario non è di lacrime e sangue ma si avvicina molto. Sarà una rivoluzione tecnica, ma soprattutto economica. È l'effetto della crisi economica e dei cambiamenti di linea all'orizzonte in casa azzurra. Le mosse di De Laurentiis, del suo vice il figlio Edoardo, dell'ad Chiavelli e del ds Giuntoli (nel club rientra Santoro con il ruolo di team manager) saranno ispirate proprio da questa doppia esigenza. Ma se «bisogna tornare in Champions» è anche il mantra della prossima stagione, il rosso in bilancio comporta un ridimensionamento dei costi. Perciò ogni acquisto va ponderato per bene. E soprattutto va preceduto da un significativo taglio di spesa. 

Se arriva una super offerta per una delle stelle, c'è poco da fare: il Napoli tratterà. Non è un mistero che Fabian Ruiz sia cercato da mezza Spagna, nonostante un Europeo non straordinario. E quindi si attendono offerte, magari da Carlo Ancelotti che lo vorrebbe con sé al Real Madrid. Tuttavia Florentino preferisce investire su giocatori meno giovani. In tanti sul mercato, quindi: e incide la voce ingaggio. Se Kalidou Koulibaly ad esempio, guadagna 6,5 milioni netti a stagione una sua eventuale cessione permetterebbe di far dimagrire il monte-ingaggi che secondo i piani societari deve subire una sforbiciata del 30 per cento. De Laurentiis ha alzato la cifra: non 110 milioni ma ben 156 milioni di euro il monte ingaggi del Napoli. In ogni caso, secondo le stime più recenti l'attuale tetto 90-100. E per centrare quest'obiettivo il Napoli dovrà sforbiciare qua e là. Certo, dovesse Dries Mertens trovare una sistemazione negli Usa non sarebbe male, visto che permetterebbe di risparmiare 10 milioni al lordo.

Ma occorrerà di sicuro dell'altro. 

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Bisogna sedersi con Insigne e iniziare a trattare. Fino ad adesso, neppure l'ombra di una proposta. Nulla di nulla. Ma anche il patron conferma che bisogna cominciare a parlare adesso, già a luglio, subito dopo l'estate. Si parte dai 4,5 milioni di euro netti che il talento azzurro ha guadagnato negli ultimi 4 anni. È evidente, che il Napoli non può proporre un prolungamento alla stessa cifra. Ma De Laurentiis è chiaro: vorrebbe tenere Insigne fino alla fine della sua carriera, farne la bandiera ed è convinto che anche questo desiderio - condiviso da Lorenzo - di voler continuare a vestire la maglia del Napoli sarà il viatico migliore per trovare una intesa. Ma non a 4,5 milioni di euro. Molto di meno. Quanto di meno, lo vedranno De Laurentiis e Pisacane, l'agente di Insigne. Che certo non farà i salti mortali all'idea di dover rivedere al ribasso il proprio stipendio. Ma l'impressione è che il Napoli non potrà far crescere molto l'asticella della propria offerta. Situazione, insomma, non semplice. Non ci sono incedibili, dunque. Anche Alex Meret: se resta lo farà perché Spalletti gli darà la certezza di giocare titolare, senza ballottaggi indesiderati. In quel caso, si può anche blindare il portiere friulano. Ma senza fretta. I big del Napoli hanno tutti mercato, ma non ai prezzi che ha in mente De Laurentiis: anche l'Arsenal si è fatta vivo per Zielinski mentre l'Europeo di Di Lorenzo sta facendo venire l'appetito a molte big. Nessuno è incedibile. Ma i prezzi sono alti. Perché quelli del Napoli non sono campioni in saldi. Ed è questo un aspetto che deve essere alla base di ogni trattativa. Anche se il rosso dell'ultimo bilancio rischia di essere pericolosamente consistente. Intanto un altro ritorno: come team manager, riecco Santoro. Ex fedelissimo di Mazzarri. 

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