Secondo quanto dicono gli esperti, che è la modalità con cui solitamente si introduce un argomento di cui sostanzialmente non si sa un cazzo ma che bisogna pur dotare di un minimo di autorevolezza e credibilità, ieri, lunedì 17 gennaio, per il mondo era il giorno più triste dell’anno. Il cosiddetto “Blue Monday” e cioè il giorno in cui, dopo sole due settimane, gli esseri umani si accorgono che effettivamente Capodanno è passato, le feste di Natale sono finite e le vacanze estive sono ancora ben lontane. Ebbene. Caso ha voluto che, dopo la paliata pesantissima rimediata in Coppa Italia con la Fiorentina, il Napoli dovesse giocarsi tre punti pesantissimi al Dall’Ara proprio in codesta giornata.
I presupposti per la tragedia collettiva, insomma, c’erano tutti. Per fortuna, però, a Napoli, lì dove il pesce crudo arruvugliato dentro al sushi non avrà mai la meglio sui cigoli e la ricotta arravugliati dentro alla pizza fritta, le tradizioni forestiere non hanno mai avuto troppo credito e così ieri, altro che giorno più triste dell’anno. A Napoli ieri era il giorno di Sant’Antonio. Il giorno dei fucarazzi, i falò liberatori in cui mandare al rogo mali pensieri, avversità e sfortune varie. Ed è probabilmente per questo che ieri il Napoli a Bologna non solo ha vinto ma ha recuperato alle avversarie lassù in classifica un bel po’ di terreno. Lozano è tornato al gol firmando una doppietta, Zielinski dopo un viaggio della speranza in treno non solo era sveglio ma dettava i tempi a centrocampo, Fabian disegnava cross e parabole nel cielo e Mario Rui tornava a alimentare benefiche risse in campo. E Victor, l’uomo mascherato, per poco non metteva in rete il terzo gol. Insomma. Fucarazzo batte Blue Monday due a zero.