Inviato a Castel di Sangro
È il Napoli, bellezza. A De Laurentiis piace da morire scovare i talenti in giro per l'Europa. Dei piccoli crack, come Kvara o Kim. E scommettere su di loro. Ed ecco allora Jens Cajuste, 24 anni proprio oggi, titolare nello Stade de Reims, papà americano di origini haitiane e mamma svedese, 33 presenze la scorsa stagione nel campionato francese dopo essere esploso al Midtjylland che lo ha pescato in Svezia grazie al suo formidabile database che trova i talenti con un algoritmo. Nel 2020 ha scelto la nazionale di Ibrahimovic prendendo anche parte all'Europeo del 2021. 12 milioni il costo del cartellino, poco più di 1,2 milioni di euro l'ingaggio. Un accordo confezionato in poche ore, viste le difficoltà di altre operazioni in corso d'opera. Dopo le visite a Villa Stuart, ieri sera è arrivato a Rivisondoli, dove ha conosciuto Rudi Garcia che è stato, a dire il vero, entusiasta appena ha saputo della conclusione dell'affare. È stato, infatti, il tecnico francese a "sponsorizzare" lo svedese.
Per il Napoli è questa la via maestra, lo scouting è scatenato: dopo Natan dal Bragantino, ecco Cajuste, il quinto svedese dopo i mitici Hasse Jeppson e Kurre Hamrin, il centrocampista Thern e la meteora Corneliusson. Cajuste è il figlio calcistico di questa era: nato a Göteborg, ha mosso i suoi primi passi in Cina. Il padre, infatti, che lavora nel campo della finanza, si trasferisce a Pechino quando lui ha 5 anni e quindi ha iniziato a calciare nello Sports Beijing e poi allo Yu Ye Beijing. Lo sport più amato, però, è il basket. Ma quando torna in Svezia, di anni ne ha 11, eccolo prima al Guldhedens IK e poi Örgryte IS (che incasserà almeno due milioni di euro per il premi di formazione). A Örgryte, Cajuste si fa largo a spallate fino all'esordio in prima squadra, in seconda divisione. Intanto, su spinta del padre, manda il suo curriculum nei college americani sulle orme dei suoi due fratelli. Ma la chiamata della svolta non arriva dallo zio Sam ma dalla Danimarca, dove rimedia il suo soprannome: «Pannocchia», per via dell'altezza (1,88 cm) e della sua magrezza. Lo Stade de Reims lo insegue per tre anni. Fino a che il Midtjylland (con cui ha giocato la Champions) dà l'ok dopo che era stato inseguito anche da Rennes, Augsburg, Fiorentina, Sassuolo, Newcastle, Brentford.
Poi l'altro passo in avanti, allo Stade de Reims. Lo scouting azzurro che ha deciso per l'ingaggio spingendo De Laurentiis a dire di sì è colpito dalla sua completezza: è capace di recuperare, di proiettarsi, con gambe lunghe per proteggere e gestire la palla. Può giocare ovunque a centrocampo, ma sembra molto un mediano. Insomma, il vice Anguissa, per fare una sintesi spiccia. È un centrocampista molto moderno. Un box-to-box tecnico, potente, ruvido un dichiarato tifoso di Pirlo. Il posto nella nazionale svedese è arrivato come una lettera inviata dal ct per posta. In tanti lo hanno cercato questa estate, ma il Napoli è quel salto in alto più giusto. Peraltro, davvero un'ascesa lenta: campionato svedese, poi quello danese e francese e infine la serie A. Ha giocato anche diverse partite con Zlatan Ibrahimovic, prima del suo ritiro. Si tratta di un giocatore piuttosto alto, 1.88 cm, di piede destro ma ha anche di buona qualità.
Può, inoltre, ricoprire tutti i ruoli del centrocampo anche se è principalmente un mediano. «Pannocchia» ha chiesto già se sono liberi due numeri di maglia, quella numero 8 e anche quella numero 26. Deciderà con calma. Oggi pomeriggio la presentazione alla De Laurentiis che si presenterà al campo di allenamento portandolo sotto al braccio. Sono attesi almeno 4 mila persone, perché in questi giorni Castel di Sangro è invasa dai tifosi, in vista degli ultimi giorni di ritiro.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout