Fiorentina-Napoli, in campo 11 leoni
e Bakayoko è una scelta azzeccata

Fiorentina-Napoli, in campo 11 leoni e Bakayoko è una scelta azzeccata
di Pino Taormina
Domenica 16 Maggio 2021, 23:03 - Ultimo agg. 17 Maggio, 19:22
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inviato a Firenze

Non è una sinfonia come le altre, è anzi pura dissonanza. Gara di sofferenza assoluta, una battaglia giocata con le clave e non con il fioretto, con le streghe che pare spuntino ovunque e con i viola che non regalano nulla. Invece il Napoli la sfanga. E verrebbe da dire: stranamente. Perché quando soffre così non sempre sistema le cose. Invece gioca da squadra di rango, anche perché dopo il primo tempo con le gambe che tremano, da un certo momento in poi il 4-2-3-1 aggredisce la Fiorentina privandola dell’aria e degli spazi per manovrare, e al tempo stesso gettandosi in attacco con tempi e modi non sempre precisi. Dopo il rigore è tutto in discesa. La Champions è lì che aspetta. 

 

6 MERET 
Nulla di trascendentale nel primo tempo con due interventi su Ribery e Bonaventura facili facili, per il resto sempre puntuale anche se poche volte Gattuso ordina la ripartenza dal basso. Bravo nella ripresa in un paio di circostanze ad anticipare gli attaccanti viola: poi per il resto solo la pioggerellina non gli ha dato tregua. 

6,5 DI LORENZO  
Bella la sfida con Biraghi, entrambi arrivano all’appuntamento con il cross con giusto tempismo anche se non è preciso e pungente come altre volte. Attento in fase difensiva, nella ripresa accende il turbo e diventa imprendibile: poi dopo l’1-0 deve solamente fare attenzione a non distrarsi. E diventa ordinaria manutenzione. 

6,5 MANOLAS 
Gagliardo quando tocca a a lui andare su quell’iradiddio di Vlahovic, guida bene i tempi della linea per provare a mettere in fuorigioco gli avanti viola. Gli scappa solo una volta ma è fuorigioco. Rinuncia talvolta ad avanzare proprio per stringere sulla punta vuola. Gioca anche d’astuzia nell’innervosire il rivale. 

7,5 RRAHMANI
Nessuna sbavatura nella prima frazione, si alterna su Vlahovic e stringe sugli inserimenti. Perfetto nella chiusure, si prende un rigore semplicemente decisivo per la stagione del Napoli ed è bravo anche nelle proteste. Netta ed inequivocabile la trattenuta di Milenkovic in occasione del penalty.

7 HYSAJ
Tempismo perfetto in tutte le chiusure, rapido su Venuti, stringe bene su Bonaventura e Ribery. I suoi recuperi in allungo meritano applausi, fino al termine non sbaglia una scelta anche se per il troppo impeto lo porta a commettere qualche imprecisione. Ma averne con questa grinta. 

5,5 FABIAN RUIZ 
Qualche tocco non perfetto, una condizione fisica minata da qualche botta e nel primo tempo in particolare il Napoli patisce la sua insofferenza. Pulgar e Castrovilli provano a mettergli la museruola, nel secondo tempo si accende maggiormente ma non è mai un faro che illumina. Capita. 

7 BAKAYOKO 
La scelta di Gattuso di schierarlo per Demme è premiata da una prestazione di grande sostanza e concretezza. Lavora su Ribery, chiude su Castrovilli e Bonaventura, taglia e cuce qua e là in mezzo al campo. Difficile che faccia la scelta sbagliata anche nel passaggio.

6 POLITANO 
Parte tra Biraghi e Caceres, con la giusta intelligenza per prendere la distanza iniziale e mettere in difficoltà entrambi. Non è un fulmine di guerra all’inizio poi è costante anche nel secondo tempo, bravo nel supporto a Di Lorenzo e anche un bel carattere quando c’è da alzare la voce.

6 ZIELINSKI 
Non gioca la sua miglior partita, Pulgar gli crea più di un problema schermandolo. Nella ripresa, anche la fortuna lo supporta: la sua conclusione è deviata da Venuti e non vale il nono gol stagionale perché destinata altrove. Ma è la rete che chiude la partita e spegne la rabbia dei viola. 

7 INSIGNE 
Si vede poco nel primo tempo, quasi terzino, passo cadenzato e la gabbia di Venuti e Milenkovic. Si accende con un calcio di punizione perfetto e traversa. Nella ripresa diventa l’arma in più e la vince con il carattere e l’orgoglio. Sbaglia il rigore, lo ribadisce in rete. Ancora un palo, l’assist per lo 0-2. Capitano vero.

7,5 OSIMHEN
Il suo attacco alla profondità è bruciante, Pezzella non riesce mai a tenerlo. Il cambio campo che accende lo 0-2 è straordinario, chiude per sempre le voci su un calciatore che deve migliorare tecnicamente. Sempre perno della manovra, la sua presenza cambia il Napoli ed è una specie di sparviero là davanti. 

sv LOZANO
Sprinta come pochi altri, se prende velocità davvero fa invidia a uno che corre i 100 metri. Ma non era la sua partita, perché quei cinque là dietro non avrebbero aiutato a liberarsi e avanzare come gli farebbe piacere. Spina nel fianco quando attacca, un po’ svogliato quando la palla ce l’hanno i centrocampisti viola.

6 MERTENS 
Vero, in campo davvero poco. Ma è anche il modo con cui si relazione con i compagni che è da leader: qualche volta si sovrappone a Gattuso nel dare i consigli a Osimhen e quando entra sul terreno di gioco inizia spesso a dialogare con il nigeriano per aiutarlo a trovare il gol. Fa da raccordo tra le linee. 

sv PETAGNA 
Deve far respirare Osimhen che da un certo momento in poi sembra in affanno. Lui si piazza in prima linea, un specie di gigante buono tra Pezzella e Caceres e li tiene lì a bada, evitando che possano in fase di costruzione poter impensierire quando la gara è praticamente finita in naftalina. Qualche duello vinto. 

8 GATTUSO 
Vlahovic e il pensiero della Juventus sono i due ordigni da disinnescare: il primo lo fa sacrificando Manolas e talvolta anche Fabian, il secondo con un Napoli che bada alla sostanza, che non si sbilancia mai anche quando sembra che il tempo stia scorrendo veloce. Un buon possesso, mai un rischio vero ma tiri in porta pochi nel primo tempo. Anche nelle ansia del match, in ogni caso la squadra non sbanda mai. 

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