Da Kvaratskhelia a Lavezzi,
così De Laurentiis lancia i giovani

Da Kvaratskhelia a Lavezzi, così De Laurentiis lancia i giovani
di Francesco De Luca
Domenica 25 Settembre 2022, 08:00 - Ultimo agg. 26 Settembre, 06:30
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Le stelle azzurre d'Europa, il 22enne Raspadori e il 21enne Kvaratskhelia protagonisti nell'ultimo turno di Nations League, sono in ordine di tempo gli ultimi talenti afferrati dal Napoli sul mercato: 35 milioni a rate per Jack e 10 cash per Khvicha. Le prime operazioni su calciatori ventenni sono cominciate nel 2007, quando la squadra risalì in A. De Laurentiis e il suo braccio destro dell'epoca, il manager Marino che era stato ds del primo scudetto nell'87, li definivano acquisti prospettici: preziosi anche in chiave futura, eventualmente in grado di far realizzare una corposa plusvalenza di bilancio.

Estate di 15 anni fa, ecco lo slovacco Hamsik (20 anni), l'uruguaiano Gargano (23) e l'argentino Lavezzi (22). Spesi 14,5 milioni per i loro cartellini. Tre investimenti su cui Marino puntò a occhi chiusi anche se a Castel Volturno vi furono tifosi contestatori nel giorno della presentazione di Lavezzi e Hamsik: sembravano acquisti di poco conto, invece sarebbero stati decisivi per il ritorno in Champions nel 2011 e la conquista di un trofeo (la Coppa Italia 2012), rivenduti poi per 30 milioni nel 2012 ai francesi del Psg e per 20 nel 2019 ai cinesi del Dalian.

Quando arrivò Benitez si presentarono a Napoli ex di Real Madrid e Liverpool, già calciatori di chiara fama. Ma anche i 23enni Jorginho, che giocava nel Verona, e Koulibaly, che indossava la maglia dei belgi del Genk. Acquistati a prezzi ragionevoli nel 2014 (9 e 8 milioni), dopo una straordinaria esperienza azzurra sono stati rivenduti a 60 e 40 allo stesso club, il Chelsea. Jorginho fece il salto di qualità con l'arrivo di Sarri, entrando anche in Nazionale. KK è stato l'indiscusso leader della squadra.

La famiglia Pozzo, che nel 2004 si interessò all'acquisto del titolo sportivo della fallita Ssc Napoli, strinse subito un patto di mercato con De Laurentiis. A cui ha ceduto alcuni dei suoi migliori giocatori poco più che ventenni. Nel 2015 il 24enne centrocampista Allan, pagato 12 milioni e rivenduto all'Everton per 28 nel 2020, dopo la rivolta dello spogliatoio contro De Laurentiis otto mesi prima (lui fu tra i più duri). Poi era stato il turno del 22enne Zielinski, centrocampista pagato 21,4 milioni, quest'anno ripartito brillantemente (esclusi i due rigori sbagliati a Glasgow) dopo una stagione difficile. E infine Meret, il portiere preso per 25 milioni quattro anni fa ma soltanto adesso diventato titolare.

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Un colpo studiato da Gattuso durante il lockdown, scambiando impressioni sui video delle partite con De Laurentiis e il ds Giuntoli: il 21enne bomber nigeriano Osimhen, stella del Lille.

Un'operazione da circa 70 milioni, la cifra più alta pagata da De Laurentiis per un calciatore. Victor è stato tormentato dai problemi fisici in queste stagioni e non ha potuto dimostrare tutto il suo valore: è tuttora fermo per un problema muscolare. Il presidente, che non considera nessun azzurro incedibile, gli attribuisce una valutazione di 130 milioni.

Sul mercato sono possibili gli scivoloni. Molto di più il Napoli si sarebbe aspettato da Victor Ruiz (21 anni, difensore spagnolo: azzurro solo per sei mesi), Vargas (22, attaccante cileno: segnava soltanto in nazionale), Grassi (20, centrocampista: s'infortunò al primo allenamento), Rog (21, centrocampista croato) e Ounas (19, fantasista algerino). Tre anni fa è arrivato il centrocampista macedone Elmas (classe 1999) che ancora non ha sfondato mentre è una soddisfazione per il club aver visto entrare nel giro della Nazionale l'esterno Zerbin, preso a 85mila euro per la Primavera quando aveva 18 anni. 

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