Inviato a Castel di Sangro
Le grandi manovre dell'attacco. Il Napoli si muove e adesso può davvero arrivare il momento di accogliere un nuovo bomber per far felice Spalletti. Cristiano Ronaldo resta una suggestione per via di costi che al momento non sono praticabili per il Napoli e allora il gioco è presto fatto: serve un'uscita per sbloccare il domino delle entrate. Andrea Petagna è oramai un attaccante con la valigia. Lo dicono i fatti. Nemmeno in panchina nell'amichevole contro l'Adana di Montella, pochissimo spazio nelle sedute di allenamento da Castel di Sangro. È presto detto che l'ex bomber di Spal e Atalanta sia ad un passo dalla cessione. Non è un mistero che il Monza sia sulle sue tracce oramai dall'inizio del calciomercato, ma dopo i tentennamenti e le frenate dei giorni scorsi può essere davvero arrivato il momento delle firme. Solo dopo l'addio di Petagna, quindi, il Napoli potrà finalizzare il colpo in attacco che manca.
Inutile girarci troppo attorno. I giocatori più vicini sono due: Giovanni Simeone e Giacomo Raspadori. Profili diversi, operazioni diverse. Su Simeone il Napoli si sta muovendo da tempo. Prima sottotraccia, poi uscendo allo scoperto attraverso i fitti contatti con l'entourage del giocatore e direttamente con il Verona. Il club veneto ha fissato il prezzo intorno ai 20 milioni, cifra che il Napoli è pronta a versare non appena si sbloccherà la situazione Petagna. Con l'eventuale arrivo di Simeone, Spalletti potrà contare su un attaccante con caratteristiche simili a quelle di Osimhen, ma potenzialmente perfetto per fare l'alterego di Victor nel 4-3-3 come punta centrale. Questo l'unico vero elemento che sta facendo riflettere il Napoli. Perché nella testa dell'allenatore sarebbe più utile un tipo di giocatore capace di cambiare la squadra anche a partita in corso. Per questo motivo le quotazioni di Giacomo Raspadori sono in continua ascesa. «È complicato tenere un giocatore che vuole cambiare squadra», ha detto l'amministratore delegato del Sassuolo Carnevali. «C'è la richiesta del Napoli, vedremo». Il club emiliano non scende sotto i 30 milioni come richiesta, ma a pesare di più potrebbe essere la volontà del giocatore. Spalletti sarebbe l'allenatore ideale con il quale crescere e il Napoli diventerebbe la vetrina giusta per iniziare ad assaggiare i campi d'Europa anche con il club e non solo con la Nazionale. Insomma, in un colpo solo sarebbero felici in tanti: Raspadori, Spalletti, il Napoli e pure Mancini.
A proposito di cessioni. Piotr Zielinski inizia ad avere i primi dubbi circa la sua permanenza a Napoli.
Non sarà l'errore in amichevole contro l'Adana a far cambiare i piani del Napoli sul futuro di Meret. Il club azzurro è alla ricerca di un portiere fin dal minuto uno dopo l'addio di Ospina. Il preferito è sempre Kepa. Lo spagnolo rappresenta il sogno nel cassetto di Spalletti, ma perché si possa avverare servirà un bello sforzo da parte del giocatore e da parte del suo club di appartenenza. Il Chelsea, infatti, dovrebbe contribuire in parte al pagamento di uno stipendio che si aggira sui 9 milioni di euro: cifra totalmente al di fuori dal budget del Napoli. Le alternative sono sempre quelle: Neto, praticamente messo gentilmente alla porta dal Barcellona e il tedesco dell'Eintracht Francoforte Kevin Trapp. Qualora dovesse arrivare uno tra Trapp e Kepa, però, non sarebbe poi così sicura la permanenza di Meret che più volte ribadito al Napoli di voler avere maggiori garanzie dal punto di vista tecnico dopo questi anni passati a fare più da spettatore che da protagonista. In tal caso si potrebbe arrivare anche a Sirigu, indiziato come vice perfetto.