Arriva una semifinale milanese in Champions, con una soddisfazione che subito si percepisce ascoltando i dibattiti nei salotti televisivi: diciamo pure che tanti non vedevano l'ora che vi fosse questa doppia sfida Inter-Milan che porterà una italiana alla finale di Istanbul il 10 giugno. Ci saranno tre allenatori italiani su quattro nelle semifinali perché a Inzaghi e Pioli va aggiunto Mister Champions Ancelotti, vincitore di quattro trofei (e il quarto, Guardiola, ha vissuto un'importante esperienza in serie A da calciatore di Roma e Brescia, sotto la guida di Mazzone, da lui ritenuto un maestro).
Tutto questo non deve ridimensionare quanto ha fatto il Napoli in Europa. Uno straordinario girone di qualificazione, concluso al primo posto. Un ottavo entusiasmante, con 5 gol all'Eintracht. È andato male il quarto ma le attenuanti vi sono tutte, dagli errori arbitrali (sui quali è meglio non soffermarsi a lungo per non disperdere energie: meglio, piuttosto, pensare a impostare una differente relazione con il Palazzo del calcio europeo) agli infortuni che hanno condizionato la partita del Meazza, perché forse sarebbe stata tutt'altra cosa andare in campo con Osimhen anziché Elmas.
Luciano Spalletti ha spinto il Napoli fino al suo attuale massimo livello, sia in Italia che all'estero. Ricordiamo i due dati per chi li avesse dimenticati: la squadra non vinceva lo scudetto da 33 anni e nella sua storia non era andata oltre gli ottavi della Champions League. Ecco, questi obiettivi sono stati raggiunti e il processo di crescita non si ferma qui. In fondo, le agenzie di scommesse già quotano la conquista dello scudetto 2023-2024 da parte degli azzurri. E, a proposito di questo campionato, il +22 sul Milan e il +24 sull'Inter in classifica sono sempre là. E proprio Pep Guardiola, accantonando il botta e risposta con Spalletti, ha reso onore al Napoli: «Sono rimasto impressionato per come hanno giocato. Sono sicuro che l’anno prossimo il Napoli sarà di nuovo in Champions, perché vincerà il campionato e ci riproverà». E anche il Pep ha sottolineato un “dettaglio” che avrebbe potuto fare la differenza: il rigore non concesso agli azzurri sullo 0-0 dopo l'entratraccia di Leao su Lozano.
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