Chi sarà il nuovo allenatore del Napoli? Quattro nomi dopo Spalletti

Luis Enrique ha chiesto 8 milioni netti a stagione (più bonus)

Aurelio De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Martedì 30 Maggio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 31 Maggio, 07:22
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Aurelio De Laurentiis si mostra piuttosto sicuro di sé. E questo ha due significati: sa che scoverà come sempre tranne che con Ancelotti l'allenatore giusto per il suo Napoli campione d'Italia e sa pure che lo farà in tempi brevi. In realtà deve farlo velocemente. Domenica Spalletti saluterà il Maradona e non dovranno passare troppi giorni perché il suo trono venga occupato dal successore. Il vero indizio che ha voluto dare il patron è sul tipo di tecnico: c'è chi vuol fare il mercato (che non gli piace) e chi invece vuole solo allenare. Il vecchio sergente di ferro: alla Spalletti. Joe Barone, ieri al Museo del Calcio, ospite del convegno organizzato dal Movimento Cristiano Lavoratori, ha glissato alla domanda su Vincenzo Italiano. Ma forse, da italo-americano assai furbo, lo ha fatto apposta. «Se De Laurentiis mi ha chiamato per Italiano? Ma mica questo è il posto per parlare di certe cose...». Ecco, poteva dire “no”, oppure “perdete tempo”. E invece ha preso tempo. Insomma con la finale di Conference League, che a Firenze attendono come i tifosi del Napoli hanno atteso la gara con l'Udinese il ritorno del titolo, meglio non dar fastidio al conducente. Ma in realtà, il contatto c'è stato e non è una pista sul viale del tramonto: perché tra Napoli e Fiorentina, in quella Lega dove ognuno va per conto suo, c'è una amicizia solida che regge da 4 anni. Motivo per cui mai e poi mai De Laurentiis farebbe uno sgarbo a Commisso. Insomma, Italiano resta lì, tra i preferiti. In pole. In attesa che Ramadani inizi a muovere le sue trame. Anche perché Luis Enrique ha preso tempo, sta tergiversando, dando l'impressione di aspettare altro. Il Napoli sta spingendo, ma al momento hanno avuto un momento di congelamento le chiacchiere in corso fino a pochi giorni fa. La richiesta di 8 milioni netti a stagione (più bonus e prebende di vario tipo), ovvero un impegno a bilancio, per le prossime due stagioni, di 28 milioni di euro, non ha spaventato De Laurentiis. Che comincia, però, ad avere qualche fastidio per i silenzi di Luis Enrique, che tanto somigliano a un “no, grazie” ovvero un rifiuto dopo l'iniziale interessamento. Vedremo. A proposito: Italiano è uno che non ama fare il mercato, al contrario di Luis Enrique. 

In questo momento le quotazioni dei due outsider delle ultime giornate, ovvero Thiago Motta e Sergio Conceiçao, sembrano in risalita: il patron sa che non è semplice trovare il sostituto di Spalletti, motivo per cui avrebbe davvero fatto davvero salti di gioia se il tecnico di Certaldo avesse aperto a un rinnovo.

Durante la cena, De Laurentiis si era tenuto per un po' alla larga dell'argomento della sua permanenza. Poi, però, Spalletti lo ha preso di petto. Lui è stato preso in contropiede: sapeva che Spalletti non stava più bene (il figlio Eduardo è uno dei suoi collaboratori più fidati) ma confidava nella forza dello scudetto perché cambiasse idea. Thiago Motta e Sergio Conceiçao, dicevamo: il brasiliano sembra praticamente al capolinea con il Bologna ma pure non bisogna pensare che sia uno semplice da convincere. È una ex stella del calcio mondiale e quindi non si accontenta certo di uno stipendio modesto. E a proposito di certi amori che fanno giri immensi e poi ritornano, eccolo il tecnico portoghese che già due anni fa De Laurentiis coccolò prima di rimediare il suo no (ma era davvero convinto il patron di averlo convinto). Da questa quaterna di nomi, difficile uscire. 

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Pastorello, il manager del portiere azzurro, sempre da Coverciano, non ha avuto difficoltà a svelare il futuro di Meret: «Lui vuole restare lì, lo scorso anno abbiamo fatto uno sforzo immane per rinnovare e farlo restare al Napoli. Ma è contento di giocare lì e non andrà via. Anzi, dopo il periodo di vacanze, magari parleremo anche del prolungamento con Giuntoli». Parla di Giuntoli, ma sa bene che non è un compito che spetterà a lui. A tal proposito, De Laurentiis continua a rinviare ogni richiesta di appuntamento, convinto in questa maniera di ricucire lo strappo. Ma è solo un lungo addio. Un addio scontato. 

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