È finita come doveva finire, nel modo più dolce possibile. Con una vittoria ai rigori che sa di leggenda per Kalidou Koulibaly e il suo Senegal, da ieri sera un pezzo importante della storia sportiva e sociale del Paese. I Leoni della Teranga si aggiudicano la 33esima Coppa d'Africa dopo un match che sembra infinito contro l'Egitto di Mohamed Salah, capitano e uomo in più dei suoi che non è bastato per avere la meglio. «L'ho già affrontato e l'ho già battuto» aveva detto il difensore del Napoli prima del match, l'ha confermato in campo: per il Senegal è la prima storica vittoria in Coppa d'Africa, una rivincita rispetto a quanto accaduto nell'ultima edizione di tre anni fa, quando l'Algeria li aveva battuti in finale e Kalidou aveva dovuto assistere alla sconfitta dalle tribune, perché squalificato. All'Olembé Stadium di Yaoundé, invece, arriva la rivincita all'ultimo tiro, quando alza la coppa con la fascia e le lacrime dei suoi.
Non erano bastati i 90 minuti regolamentari. Eppure il Senegal avrebbe potuto subito metterla in discesa: dopo tre minuti, Ciss corre in area e si fa mettere giù, è rigore senza dubbi, ma Mane per una volta si emoziona e il portiere-eroe già della semifinale Gabaski lo ipnotizza. Poco prima del tiro, era stato Salah - compagno nel Liverpool - a consigliare al suo portiere dove lanciarsi. Ci aveva visto giusto. Prima frazione bella e divertente: è il Senegal a tenere le redini con Koulibaly e il compagno Diallo che si fanno ammonire ma gestiscono quasi senz'ansia la classe di Salah. Quando l'egiziano si accende, il difensore del Napoli lo spegne, in chiusura o in anticipo.
Seconda frazione lenta e più noiosa, il manto erboso cede e cede anche lo spettacolo. Le fiammate senegalesi non bastano vista la serata di grazia di Gabaski, l'Egitto rischia anche di sbloccarla con Hamdi e Zizo ma si arriva ai supplementari senza gol. Si arriva ai rigori ed è proprio Kalidou ad inaugurarli con un piazzato preciso, gli errori egiziani di Abdelmonem e Lasheen saranno decisivi, quindi l'ultimo rigore di Mane che stavolta non sbaglia e lancia al cielo l'urlo della vittoria.
Sarà un lunedì di festa quello che attende ora Kalidou e il Senegal.