Crotone-Napoli, Lozano è una furia
e da Demme tanto equilibro e forza

Crotone-Napoli, Lozano è una furia e da Demme tanto equilibro e forza
di Bruno Majorano
Lunedì 7 Dicembre 2020, 07:00 - Ultimo agg. 08:04
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La versione campionato del Napoli è quella di Cenerentola prima della mezzanotte. Bella, luccicante e spregiudicata. Niente a che vedere con quella d’Europa dove la carrozza di Gattuso è sembrata una zucca. Nel 4-2-3-1 Demme si dimostra una validissima alternativa a Fabian: corre come un matto, non sbaglia una giocata e soprattutto segna. Anche Bakayoko, se sgravato dai compiti di regia, è un altro giocatore se. A giovarne è tutta la squadra che vive una serata di grazia anche per merito dei lampi di genio di Insigne che squarciano il cielo inizialmente molto nuvoloso di Crotone. Si sblocca anche Petagna, seppur solo nel finale. 

 

6,5 OSPINA
Gioca più spesso con i piedi che con le mani, ma quando Vulic in beata solitudine incrocia dalla destra, si accartoccia e ci mette una pezza. È il regista aggiunto del Napoli e difficilmente spreca il pallone. Nella ripresa diventa quasi spettatore non pagante, perché a impostare la manovra ci pensano gli altri.

6 DI LORENZO
Si perde clamorosamente Vulic in quella che diventa la più grande occasione del primo tempo per il Crotone. Ringrazia Ospina che ci mette i guantoni e subito dopo si rimette a macinare chilometri sulla destra. Non particolarmente brillante palla al piede, si sovrappone poco a Lozano. 

6,5 MANOLAS
Nonostante fisico ed esperienza, rischia grosso su Messias che è il vero pericolo lì davanti. Ci mette un po’ a prendergli le misure, ma alla lunga vince il duello con l’attaccante del Crotone. Partita dopo partita l’intesa con Koulibaly è sempre più affinata e il greco aiuta anche in fase di impostazione.

6,5 KOULIBALY
L’avvio è da incubo perché si lascia saltare da Messias con una facilità quasi inusuale per uno con le sua esperienza. Il giallo sulla testa non lo condiziona nemmeno per un momento, visto che è sicuro negli anticipi e non ha mai paura di andare in scivolata per recuperare anche quando sembrerebbe in netto ritardo.

6 MARIO RUI
Un torello instancabile sulla sinistra. Corre, corre e poi ancora corre. Leggermente impreciso nei cross che forse avrebbero meritato decisamente miglior sorte. In fase di copertura non sempre è brillante e nel primo tempo aiuta poco Koulibaly nei raddoppi sullo scatenato Messias. 

7,5 DEMME
Non gioca nella sua posizione preferita, perché lui è un regista da centrocampo a tre. Eppure riesce a ritagliarsi spazi importanti grazie a una bella visione di gioco e un ottimo senso della posizione. Non spreca mai il pallone e appena vede un corridoio lo infila in verticale. Poi il gol come premio partita.

7 BAKAYOKO
Pochi dubbi, quello visto giovedì scorso ad Alkmaar era il fratello impacciato, perché il Bakayoko di ieri sera è un’altra storia: sicuro, deciso nelle chiusure e puntuale negli appoggi. Tarantolato. Gioca con tale disinvoltura da rischiare anche qualche dribbling, non proprio la specialità della casa.

7,5 LOZANO
Non deve essere facilissimo giocare con la radiocronaca costante di Gattuso, eppure sembra che quei continui richiami da parte dell’allenatore lo tengano vivo.

Il risultato è racchiuso nelle sgasate sulla destra e dal gol del raddoppio su assist perfetto di Insigne.

7 ZIELINSKI
Esattamente come un pendolo: nella posizione e nella prestazione. Quando non dondola, le lancette della squadra si fermano. Ma se accelera e riesce a far valere la qualità tattica, il Napoli cambia ritmo: vedi il gol di Insigne che nasce da una giocata deliziosa del polacco a centrocampo.

8 INSIGNE
Alex Del Piero iniziasse a preoccuparsi, perché non sembra così lontano il giorno in cui il gol con tiro a giro dal vertice dell’area di rigore verrà ribattezzato «Alla Insigne». Contro il Crotone nell’ennesima perla della collezione una prestazione impreziosita dall’assist di sarriana memoria per Lozano.

6,5 PETAGNA
Dopo il colpo di testa malamente fallito in Olanda, aveva tutti gli occhi puntati. A Crotone, allora si fa perdonare: ma con i suoi tempi. Prima si costruisce due belle occasioni, ma sul più bello fallisce l’appuntamento con il gol, poi realizza il colpo del poker a tempo scaduto: una rete che serve soprattutto per il morale.

7 MERTENS
Dopo un tempo passato in panchina a ricaricare le batterie, entra e si presenta subito con un appoggio facile facile che propizia il 3-0 di Demme. Galleggia alle spalle di Petagna, e gli serve anche il pallone per mettere il punto esclamativo sulla gara. Più suggeritore che bomber.

6,5 POLITANO
Questa volta non incide con il gol entrando dalla panchina. Però si guadagna la pagnotta mettendo in continua apprensione la difesa del Crotone che è alle corde già dal momento del raddoppio di Lozano. Prestazione di quantità, più che di qualità, dimostrando di poter essere un uomo buono per tutte le stagioni.

6 LOBOTKA
Uomo d’ordine in un momento in cui la squadra deve solo limitarsi a gestire. I palloni che passano dai suoi piedi sono sempre ben gestiti: senza fretta e con grande cura. Con Demme forma una bella coppia di mastini che però sanno anche far ripartire l’azione con attenzione e puntualità.

6 ELMAS
Largo a destra raccoglie il testimone di quello che è stato largamente il migliore in campo, non esattamente la più facile delle eredità. Gioca con attenzione i pochi palloni che gli capitano sui piedi, cercando di rendersi pericoloso con qualche scorribanda delle sue.

sv MAKSIMOVIC
Gattuso lo butta nella mischia per far prendere un po’ di respiro a Koulibaly. Il serbo non fa sentire la mancanza del centralone senegalese, si piazza al fianco di Manolas e insieme al compagno contribuisce a tenere alta la diga davanti alla porta difesa da Ospina confermando la sua affidabilità.

7,5 GATTUSO
La cosa che lo rende unico è quella voglia di tenere tutti sulla corda anche quando il risultato è già ampiamente in cassaforte. Dalla panchina telecomanda i suoi dal primo all’ultimo minuto e li richiama non appena li vede anche solo per un attimo fuori posizione. Il suo Napoli è bello e cattivo: azzanna la partita non appena percepisce l’odore del sangue e non molla la presa fino al poker di Petagna. 

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