C'è un dibattito che a Napoli taluni aprono quando il Real Madrid, la squadra di Ancelotti, vince. Accade anche dopo il successo nel Mondiale per club, il ventiquattresimo titolo (undicesimo internazionale) per il tecnico che peraltro sta pensando di lasciare Madrid per diventare il ct del Brasile, a caccia del titolo mondiale - quello che più conta, quello per le nazionali - da venti anni.
Fu giusto - è sostanzialmente la domanda del partito pro Carlo - esonerarlo neanche a metà della stagione 2019-2020 e dopo la qualificazione agli ottavi di Champions League? Anche alla luce di quanto ha fatto dopo, più al Real che all'Everton ovviamente? La risposta, a distanza di anni, resta sì.
Perché De Laurentiis non decise quella notte di dicembre, dopo la qualificazione Champions, ma oltre un mese prima, quando vi fu la rivolta dello spogliatoio, con i giocatori azzurri che si rifiutarono di tornare nel ritiro di Castel Volturno deciso dalla società mentre il tecnico, nel rispetto delle richieste del club, si diresse verso l'hotel del centro sportivo.
Lo chiarì De Laurentiis in un'intervista al Corriere dello Sport-Stadio dopo il lockdown 2020: «Prendendo lui non so se feci la cosa giusta per il Napoli. Dopo la prima stagione avrei dovuto dirgli: Carlo, per me non sei fatto per il tipo di calcio che vogliono a Napoli, meglio finirla qui. E dopo il disguido ritiro-non ritiro ho telefonato a Gattuso e gli ho detto: Rino stai calmo, non prendere nessuna decisione, se ti chiama qualcuno stai fermo». E questo non perché Mister Champions (ne aveva vinte già tre quando arrivò a Napoli) avesse avuto la media risultati più bassa della sua carriera, con il 52 per cento di vittorie, ma perché a inizio novembre, negli spogliatoi del San Paolo, c'era stata quella rivolta.
Ci sono stati problemi anche con Gattuso, certo. E infatti è stato Spalletti a riprendere in mano quello spogliatoio anche perché la società lo ha letteralmente rifondato nell'arco di dodici mesi. Ancelotti merita tutti i complimenti possibili per quanto sta facendo con il Real, e per quanto sicuramente farà con il Brasile se ne accetterà la proposta, ma a che serve parlare ancora di quella presunta ingiustizia subita a Napoli adesso che il Napoli, il nuovo Napoli, sta scrivendo davvero la storia?
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