Summit De Laurentiis-Gattuso:
prende forma il Napoli del futuro

Summit De Laurentiis-Gattuso: prende forma il Napoli del futuro
di Pino Taormina
Sabato 7 Marzo 2020, 08:30 - Ultimo agg. 15:15
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Per troppi giorni è stato travolto dai problemi della Lega Calcio, dalla serie A da rifare, dalla Coppa Italia slittata, dalle liti tra presidenti per il nuovo calendario. Ieri, nel primo momento opportuno, ha deciso di fare un salto da Rino Gattuso, con cui era da giorni che non riusciva a guardarsi in faccia. Troppi messaggi, troppe chiamate, magari si sa il telefono contribuisce a creare qualche malinteso, non aiuta a distendere animi che possono essere accesi. E allora, ecco che De Laurentiis ha chiesto al suo tecnico di aspettarlo alla fine dell'allenamento per fare il punto della situazione. Da troppi giorni i loro rapporti erano solo fatti di telefonate e scambi di whatsapp o di vocali. E così è nato quello che nell'ambiente Napoli definiscono semplicemente «un saluto». Ma è chiaro che qualcosa in più c'è stato.

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Chiaro che quando il presidente e l'allenatore si incontrano non è per parlare del tempo. De Laurentiis, attraverso Giuntoli e il figlio Edo, segue quotidianamente le sorti degli azzurri. Sa che l'emergenza Coronavirus viene vissuta con serenità del gruppo azzurro ma ha voluto chiedere a Gattuso cosa ne pensasse. Rino, che ha la famiglia a Gallarate, ha raccontato anche il suo momento personale. E quello dei giocatori. Già, i calciatori erano già andati via quando De Laurentiis è arrivato nel centro tecnico. Il pranzo era già stato consumato e dalle 13 è scattato il lungo week end degli azzurri. Quindi, il centro tecnico era vuoto quando il patron, con al fianco Alessandro Formisano, è arrivato a Castel Volturno. Del contratto con Gattuso non si è fatto cenno. Non era il momento, peraltro De Laurentiis ha capito che non è una formalità il futuro di Ringhio qui: vero che ha un contratto fino al 2021 con una opzione unilaterale del Napoli al 30 aprile (il Napoli può comunicare la rescissione del contratto pagando una penale). Ma è anche vero che anche Gattuso ha una contro-opzione: può liberarsi del contratto pagando una penale molto alta. Ma De Laurentisi comincia a pensare che bisogna discutere sulla base di un nuovo contratto. Magari un biennale, allargando anche lo staff di collaboratori, visto che a dicembre Gattuso ha dovuto lasciare qualcuno dei suoi fedelissimi a casa. Dunque, non era il fugace incontro di ieri pomeriggio l'occasione per mettere sul piatto il discorso sul contratto.
 

Però dei segnali su quello che vuole De Laurentiis sono arrivati: innanzitutto per i tanti complimenti che il numero uno azzurro ha fatto all'allenatore. Gli ha riconosciuto di aver riportato ordine in una situazione davvero esplosiva. E De Laurentiis, per primo, ha ammesso che non era una cosa semplice. E soprattutto scontata. Anche Mertens, con cui ha parlato domenica scorsa, è pazzo di Gattuso. E De Laurentiis non può che essere contento per questo clima sereno dopo le burrasche di novembre e dicembre. Dunque, i due non hanno fatto cenno al contratto, ma anche vero che hanno cominciato a parlare delle possibili cessioni. Ovvero, il patron ha chiesto se a suo avviso il Napoli può fare a meno di Callejon, Koulibaly, Allan e di molti dei senatori della vecchia guardia. Una prima lista. Dunque, per certi versi, De Laurentiis comincia a credere fermamente che possa essere Gattuso l'allenatore della prossima stagione. In realtà, qualche dubbio a gennaio lo ha avuto, soprattutto dopo il ko con la Fiorentina la fiducia era ai minimi termini. E Gattuso lo ha percepito. E la cosa non ha aiutato, perché il tecnico del Napoli le cose se le lega al dito. Ovvio che il Napoli brillante dell'ultimo mese e mezzo stia cominciando a piacere (e pure tantissimo) anche a De Laurentiis. E che quindi sta avendo la conferma che la sua scelta di sostituire Ancelotti con lui è stata quella giusta. Ma l'impressione è che Gattuso e il presidente debbano sedere, verso la fine della stagione, per parlare del futuro. Magari anche del contratto. Ieri non è avvenuto: non solo non c'erano i legali, ma anche il ds Giuntoli era già andato via da qualche ora. Una chiacchierata. Gradevole e serena. Durata una mezz'ora. Alle 15 era già finito tutto. I due saranno assieme a Barcellona, dove il presidente ha promesso di andare. 
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