L'assegnazione di una scorta al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, proprio nelle ore in cui era stato annunciato un “tavolo” in prefettura con i gruppi organizzati del tifo in vista di Napoli-Milan e delle feste scudetto, è sembrato un pessimo segnale. Ma poco prima di Napoli-Verona è accaduto qualcosa non di imprevisto, perché addirittura dal Viminale avevano annunciato un incontro tra il patron e i gruppi delle curve, ma che ha comunque fatto capire che lo scenario era cambiato nel giro di poche ore.
Insomma, l'incontro tra De Laurentiis e una parte dei gruppi ultrà delle curve servirà ad attenutare le tensioni? Nella hall dell'elegante hotel del corso Vittorio Emanuele c'erano tante sigle anche se non tutte: assenti i rappresentanti di Ultras 72, uno dei gruppi più duri nella contestazione, accusato di aver provocato gli incidenti in Curva B nei minuti iniziali di Napoli-Milan il 2 aprile.
Tra questi ultrà - accompagnati dall'avvocato che ne ha assistiti tanti in questi anni, Emilio Coppola - non ci sarà stato nessuno di quelli che De Laurentiis ha definito criminali e spacciatori non più tardi di un mese fa, dopo Napoli-Eintracht. Vogliamo avere questa certezza. E intanto «Napoli siamo noi», cioè il presidente e i tifosi, come ha scritto il patron sui social alla fine di questo incontro.