Aurelio De Laurentiis parla come uno che non ha perso la speranza di riuscire a trattenere Luciano Spalletti. Ma ormai tra i due c'è un gelo. Improvviso. Fastidioso. Anche se ieri, alla presentazione del ritiro numero 13 a Dimaro-Folgarida (con rinnovo della partnership con Trentino Marketing fino al 2026) ha glissato ogni volta che ha potuto sul futuro del suo tecnico («se mi chiedete cose diverse dal ritiro mi alzo e me ne vado») dando l'impressione di non aver alcuna intenzione di rompere né di puntare i piedi alla luce del contratto fino al 2024: «È stata una bella cena dell'amicizia, del ringraziamento e del buonumore», si limita a dire tornando all'appuntamento di venerdì sera. Ma al di là delle frasi, appare chiaro che ormai, tra i due, si sia alzata una cortina di ferro. De Laurentiis lo ha accarezzato tutte le volte che ha potuto il tecnico dello scudetto. Come ha fatto anche la notte dopo la gara con la Fiorentina. «Ho lasciato la festa tutta per lui a Udine. Chiaro avrei potuto metterti la medaglia al petto e stare per forza al centro dell'attenzione, potevo collegarmi con lo spogliatoio ma li ho lasciati soli perché era giusto godessero del momento». Ma qualcosa ormai non va. E va sempre peggio. Ed è sotto la luce del sole ormai. E la sensazione è che il tempo che passa, con l'enormità di sibilanti voci a strisciare, non sia di buon auspicio. Ma De Laurentiis è sereno, quasi in paziente attesa di quel colloquio finale tra lui e Spalletti che arriverà alla fine di tutto, dal loro guardarsi negli occhi, dal loro scoprire le carte, finalmente. Il patron non ha mai usato parole, neanche ieri, neppure mezza, che hanno dato l'impressione di un'avventura al capolinea con Spalletti. Mai. Ma non è così. E la prova reale è che alternative finora non le abbia mai prese in considerazione (Dionisi, Gasperini, Conte, Galtier, sono i potenziali eredi).
Vero, De Laurentiis e Spalletti ieri si sono incrociati più volte anche per le piccole dimensioni del centro tecnico e hanno anche bevuto un caffé assieme, ma per pochi istanti.