Il capitano dei campioni. Il leader silenzioso. Giovanni Di Lorenzo stasera potrà finalmente alzare la coppa della serie A che premia il Napoli campione d'Italia, al termine del match tra gli azzurri e la Sampdoria allo stadio di Fuorigrotta dedicato a Diego Armando Maradona. Ironia della sorte fu proprio il Pibe de Oro l'ultimo capitano azzurro a vincere il tricolore 33 anni or sono.
Stasera, Giovanni Di Lorenzo raccoglierà il testimone ed un'eredità pesantissima che già da tempo si era preparato a vivere.
Di Lorenzo infatti è arrivato in ritardo sul palcoscenico del grande calcio. Basti pensare che soltanto 5 anni fa gioca in terza serie (con il Matera). Poi la scommessa giocata e vinta dall'Empoli che lo fa esordire in massima serie ed infine il grande salto con il Napoli. Sempre a correre e a rincorrere il suo sogno che cullava fin da bambino nella sua Catelnuovo di Garfagnana in Toscana. Di chilometri e di tappe ne ha fatte tante il terzino destro che ha sempre convinto tutti, sgroppando sulla fascia. Già, la fascia. Non solo quella del campo. C'è anche e soprattutto quella di capitano che ha ereditato l'anno scorso dopo gli addii di Insigne, Mertens e Koulibaly. A inizio stagione, Spalletti non ha avuto dubbi indicando Di Lorenzo come il predestinato.
Il terzino ha messo i galloni di capitano, rappresentando al meglio il ruolo del leader. In campo e fuori. E stasera alzerà meritatamente la coppa che celebra i campioni d'Italia del Napoli. Il tutto ad un mese esatto dall'aritmetica conquista del titolo (il 4 maggio a Udine). Una data che rimarrà impressa nella storia del Napoli e dei napoletani.