Demme, è festa anche in Germania
per «Diegol» la rivelazione

Demme, è festa anche in Germania per «Diegol» la rivelazione
di Roberto Ventre
Mercoledì 5 Febbraio 2020, 08:58 - Ultimo agg. 23:12
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A Genova per lui c'era un tifoso speciale, il papà Vincenzo che lo chiamò Diego per la sua grande passione per il Napoli di Maradona. La famiglia Demme è originaria di Scandale, un paese di 3500 abitanti, a una ventina di chilometri da Crotone, il primo che s'incontra salendo verso la Sila. Un feudo juventino e interista ma che ora è diventato anche azzurro da quando Diego Demme gioca a Napoli. «In tanti erano al bar a vedere la partita e hanno esultato al gol di Demme. Tanti anni fa c'era solo Vincenzo, suo padre, che tifava Napoli in paese», dice il sindaco Antonio Barberio. «Inviterò qui lui e il padre a Pasqua, oppure per le vacanze estive che Diego veniva a trascorrere a Scandale quando era bambino. Franco, un cugino di Vincenzo, è dipendente comunale: ho chiesto a lui di organizzare un pullman per andare a vedere Diego al San Paolo».

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ATTRAZIONE FATALE
Napoli per lui è stata sempre un'attrazione fatale, era venuto qui in più occasioni a trascorrere qualche giorno di vacanza, gustandosi la pizza e il caffè, l'ultima volta durante le feste natalizie. La passione per i colori azzurri l'ha ereditata dal papà Vincenzo che a inizi anni settanta emigrò in Germania e sposò una tedesca: Diego nacque nel 1991 a Herford. La sua prima squadra fu l'Arminia Bielefeld, nel 2010 a 18 anni esordì nella terza divisione tedesca. Venne acquistato dal Paderborn e poi il trasferimento al Lipsia (nel suo palmares anche una presenza con la Germania contro San Marino a giugno 2017). Napoli era nel suo destino, come Gattuso il tecnico che ha trovato sulla panchina azzurra e che da calciatore è stato sempre un suo idolo per le sue qualità di grande combattente. Corre, morde, lotta, costruisce, però segna poco. Il primo gol con il Napoli realizzato con il sinistro contro la Samp, è stato il terzo della sua carriera: il primo con il Lipsia lo realizzò in Bundesliga nel 2017 di testa nel 4-0 contro il Friburgo e nell'azione si ruppe un dente, il secondo più recente nel 2019 in Champions League contro lo Zenit di destro. Il Lipsia lo scelse a gennaio del 2014, quando il club giocava nella terza serie tedesca e lui era titolare col Paderborn in seconda: da quel momento ha cominciato la grande scalata vincendo due campionati e diventando capitano di una squadra protagonista in Bundesliga e arrivata fino alla Champions League. Campione in campo e con il joystick: il Lipsia lo inserì anche nel team Esport della società su Fifa 20, un videogame legato alla Virtual Bundesliga. E la sua ex squadra si è complimentata con un tweet per la sua rete alla Sampdoria. «Diegooool! Complimenti marcatore!». I suoi vecchi tifosi mostrarono subito tutta la loro delusione per il suo trasferimento al Napoli a stagione in corso.

IL PLAY PERFETTO PER RINO
Concreto, essenziale, ruvido al punto giusto e soprattutto un grande lottatore. Non si è arreso all'influenza, ha raggiunto da solo il ritiro a Genova per evitare il rischio di contagio a qualche compagno e si è ripreso a tempo record: lunedì mattina l'ok, Gattuso lo ha portato in panchina schierandolo nella ripresa al posto di Lobotka e il suo ingresso è stato decisivo. Demme ha segnato il 3-2 in un momento delicato del match dopo la rimonta della Samp: un playmaker perfetto per il 4-3-3 di Ringhio, si è inserito rapidamente superando a pieni voti l'esordio dal primo minuto con la Lazio e confermandosi con la Juve. Con la Samp è arrivato il primo gol in maglia azzurra, la prima grande gioia, l'esultanza con i compagni. Ieri giornata di relax, Diego vive a Posillipo con la ragazza: oltre al calcio le sue passioni sono il golf e il tennis, quando può trascorre un po' di tempo con il suo cane Bonnie, un incrocio di pitbull e terrier, al quale è legatissimo. Questo è Diego che stregò Giuntoli nel doppio match di Europa League del Napoli di Sarri contro il Lipsia e da quel momento lo ha tenuto sotto controllo. In quel ruolo il Napoli era scoperto, il dirigente ne ha parlato con Gattuso, qualche sguardo ai video e il via all'operazione, chiusa rapidamente. Inserimento veloce in gruppo, agevolato dal fatto che Demme parla già discretamente l'italiano e lo capisce bene. Uno specialista del ruolo, una leadership innata, da capitano del Lispia è diventato già un grande protagonista del Napoli.
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