È dedicato a Osimhen
il primo Napoli club in Nigeria

Soci del Napoli Club Nigeria
Soci del Napoli Club Nigeria
di Gianluca Agata
Giovedì 3 Settembre 2020, 21:27
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È dedicato a Victor Osimhen il primo Napoli Club Nigeria nato sull'iniziativa di alcuni tifosi azzurri che da anni risiedono nel paese africano. Oggi a Castel Volturno per incontrare il presidente dell'Associazione Italiana Napoli Club Saverio Passaretti cui è affiliato, il club ha potuto conoscere da vicino i propri idoli. 
 
 

 «Il calcio - spiegano Giuseppe Magliulo, nativo di Torre del Greco e membro della Croce Rossa Internazionale - in Nigeria non è solo uno sport, ma è anche una gran distrazione, è la possibilità di realizzare un sogno. Basti pensare che ci sono oltre 100 milioni di appassionati di calcio, ovvero praticamente la metà della popolazione». Tanta Premier League con Manchester United, Arsenal, Liverpool e City tra le più seguite. Niente Francia, Real Madrid e Barcellona e poi un canale per la serie A. L'attenzione per il Napoli è cominciata nel 2019 per le belle partite fatte vedere in Champions e con il Chelsea. Un'annata sfortunata la stagione 2019 e 2020 comunque coronata dalla conquista della Coppa Italia ma anche perché porta il Napoli a giocare con il Barcellona e spingere colleghi a vedere la nostra squadra. La svolta decisamente si è avuta con l’arrivo di Victor Osimhen, e cosi quella maglietta azzurra prende un po’ i colori Nigeriani. Cosi nasce l’idea di un Club Napoli. Nelle partite di calcetto (tempi pre-covid) si rideva per quella maglietta “stonata”, perché non di Premier. La Nigeria e Napoli hanno tante similarità, sono un paese e una città complessa, grandi problemi quanto anche tanta bellezza. Per ora la maggior parte dei soci del Club qui in Nigeria lavora per il Comitato Internazionale di Croce Rossa. La Nigeria è un po' come una Napoli africana, con le sue tante contraddizioni ma anche con la sua musica. L’ Afrobeat di Fela Kuti è un po’ storia e presente di questo paese, e le sue canzoni sono nei cuori dei nigeriani, quanto quelle di Pino Daniele.
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