Elmas bello di papà con la famiglia:
«Napoli è l'occasione della vita»

Elmas bello di papà con la famiglia: «Napoli è l'occasione della vita»
di Bruno Majorano
Mercoledì 19 Febbraio 2020, 07:30
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Eljif Elmas lo volevano tutti, alla fine l'ha spuntata il Napoli. Classe 1999, 20 anni compiuti a settembre e una stagione scorsa da incorniciare con il Fenerbahce. Non inganni il sesto posto in classifica, perché con 29 presenze e 4 reti, il centrocampista macedone ha stregato gli osservatori e fatto lievitare il costo del suo cartellino. Era stato acquistato per 180mila euro, il Napoli lo ha preso per 16 milioni più bonus. Cifre importanti per il calciatore più giovane, appena 17 anni, ad aver esordito con la Nazionale maggiore balcanica. Eppure la carriera, per via delle origini turche, avrebbe potuto incanalarsi su binari totalmente differenti. Il pressing asfissiante della Federazione turca, la benedizione dell'imperatore Fatih Terim: apprezzabile, inutile. Un «no» categorico sul quale ha influito, c'è da giurarci, l'ombra di Goran Pandev: idolo d'infanzia, modello a cui ispirarsi.

Eljif è un ragazzo che fin da subito ha avuto le idee chiare. Ha valori sani trasmessi da una famiglia che fin da piccolissimo lo ha cresciuto con il senso del dovere e del sacrificio. A Skopje, infatti, papà Elmas ha una pasticceria e da anni porta avanti la sua attività all'interno del mercato dolciario. Il loro locale è noto in città e in tutta la Macedonia, tanto è vero che nel 2017, quando il Fenerbache mise gli occhi sul giovanissimo il presidente del club Aziz Yildirim e il cestista macedone Pero Antic che in quegli anni giocava nel Fenerbahce e che fece da tramite, andarono a fare la trattativa proprio nella pasticceria di famiglia. Mamma, papà, fratello e sorella più piccoli: in questa formazione si sono trasferiti a Napoli con Eljif. Hanno preso una casa vicino a due passi dal centro tecnico di Castel Volturno, e quando tornano dalle trasferte c'è lì il papà che lo aspetta in macchina per tornare a casa.
 
 

Eljif, però, non è l'unico ad allenarsi, perché anche suo fratello più piccolo sogna di diventare calciatore. Gioca con i coetanei in una scuola calcio e prova a imparare da chi in casa ha già esordito e fatto gol in serie A. A proposito: se a Napoli si sono stupiti nel vederlo nel tridente, a casa Elmas la scelta di Gattuso non ha destato allarmi. Perché il macedone è un destro naturale e in Turchia ha giocato ovunque, soprattutto da esterno d'attacco. Ecco perché dopo appena un paio di colloqui con Gattuso, l'allenatore azzurro ha capito di poterlo utilizzare anche altrove. Ne ha apprezza non solo la forza fisica, ma anche la sfrontatezza e il grande spirito di sacrificio. Detto, fatto e contro l'Inter nella semifinale di andata di Coppa Italia e contro il Cagliari nell'ultimo turno di campionato, Elmas ha giocato in avanti. Se l'è cavata più che bene. Quando è tornato a casa ha trovato la famiglia ad aspettarlo. Non erano sorpresi e soprattutto negli anni hanno imparato a farlo restare con i piedi per terra, ecco perché nessuna festa particolare. Come dopo il gol - il primo per lui in serie A - contro la Sampdoria a Genova. Lì Eljif si era commosso alle lacrime: una gioia enorme per quello che in Macedonia indicano tutti come un predestinato. Ora se lo gode il Napoli e se lo gode Gattuso, che ha già capito quali corde toccare per farlo crescere ancora. 
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