Empoli-Napoli, Demme in regia:
una chance per riprendersi tutto

Empoli-Napoli, Demme in regia: una chance per riprendersi tutto
di Pino Taormina
Domenica 24 Aprile 2022, 08:00 - Ultimo agg. 14:01
3 Minuti di Lettura

Qui non si tratta di avere figli e figliastri. Spalletti non ne ha. Ma Diego Demme è solo la riserva di Lobotka anche se l'etichetta lo potrà ferire. E oggi tocca a lui, a meno che il tecnico di Certaldo non decida di prendere e gettarsi in un'altra avventura tattica. Tutto è possibile con Luciano da Certaldo, l'uomo che svela la formazione solo quando la mostra poche ore prima ai suoi calciatori, col vecchio metodo dei nomi messi sul foglio, e quasi non si fida neppure di chi gli sta attorno, a parte quelli della tavola rotonda ovvero Baldini e Domenichini. Ma Demme dovrebbe esserci questo pomeriggio nello stadio dove tutto ha avuto fine (la carriera di calciatore) e tutto ha avuto inizio (la carriera di allenatore) per Spalletti. E allora oggi ritocca a Demme. Che non gioca titolare dalla gara con la Lazio dove non è che fece fuoco e fiamme. Così come non le fece la settimana prima, a Cagliari. Sei volte titolare in questa stagione, non ci sono figli e figliastri ma certo per Spalletti non è il suo prediletto. Un po' anche il destino ha scelto per Lucianone, quando il 24 luglio in amichevole con la Pro Vercelli, l'italo-tedesco si è rotto il legamento del ginocchio. Da quel momento l'ex uomo a cui Gattuso (Demme è uno di pochi con cui si scambia di tanto in tanto un messaggio: per il resto Ringhio non ha più rapporti con nessun azzurro) non riusciva a rinunciare per nulla al mondo è finito un passo indietro. Ora in questo rush finale tocca a quelli come lui: messi da parte ma che devono dimostrare il proprio valore, aggrappandosi anche all'orgoglio. Ci riuscirà? 

Demme sarà il play in quello che si annuncia essere un centrocampo 1 più 2 (Anguissa e Fabian) e non 2 più 1 ovvero col trequartista («Zielinski deve trovare la tranquillità che serve per esaltare le sue qualità», ha detto Spalletti) che affronterà l'Empoli.

Zanoli ieri ha avuto una gastroenterite: diciamo che più out che dentro. Ma ha 21 anni e se non ci sono chissà che strascichi pure potrebbe farcela. Sennò tocca a Malcuit titolare solo 3 volte in campionato e l'ultima proprio a Cagliari. Di Lorenzo? Troppo ottimismo per il suo recupero, bisogna essere cauti. Sarà convocato per la gara col Sassuolo. Ma queste sono le situazioni che piacciono a Spalletti e che esaltano il Napoli. Demme e Lobo sono differenti, ovvio. E la differenza sta tutta nei metri: quelli che Lobotka fa percorrere al pallone. Lo slovacco ha trovato una sinfonia quasi perfetta nell'orchestrare i movimenti della palla, in un armonico intreccio con quelli senza palla dei compagni di squadra: riesce a far girare rapidamente il pallone con passaggi dai 10 ai 18 metri, appoggiandosi sugli interni o sugli attaccanti esterni. Oppure sventaglia anche a 30 anche 40 metri preferendo la verticalizzazione. Ed è questa sventagliata che Diego Demme non ha. L'ex Lipsia è giocatore da ritmo alto, ancor più di Lobotka: gestione rapida del pallone ma passaggio verso il compagno più vicino. Più complesso, quindi, immaginare che sia Demme a fornire la palla alle spalle per l'attacco alla profondità. Ma oggi la scelta cadrà sull'italo-tedesco. 

Curiosità: c'è Benedetto Barba, classe 2003, tra i convocati: era a Cercola dove ha giocato e gli azzurrini hanno vinto con la Primavera all'ultimo minuto, non sapeva di dover andare a Empoli e dopo la partita è andato direttamente a prepararsi la borsa per la trasferta. È la prima convocazione in A. Era stato convocato in Europa League a inizio anno. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA