Fabian Ruiz, ultimatum del Napoli:
se non rinnova finisce in panchina

Fabian Ruiz, ultimatum del Napoli: se non rinnova finisce in panchina
di Pino Taormina
Venerdì 10 Giugno 2022, 07:00 - Ultimo agg. 11 Giugno, 09:05
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A muso duro. Fabian Ruiz rischia di giocare con il fuoco. Ha ancora una volta detto di no alla proposta di rinnovo del club azzurro e, forse, pensa di poter andare a scadenza il prossimo anno e liberarsi a parametro zero. Guadagna 1,8 milioni di euro e ha sul tavolo una offerta importante di prolungamento da parte del club azzurro che 4 anni fa ha versato una clausola da 30 milioni per strapparlo al Betis Siviglia. Ma i suoi agenti stanno facendo melina. Troppa. E il Napoli è infastidito. Fabian corre il rischio, però, di essere trattato come Milik, ovvero di perdere il posto da titolare e di finire ai margini della rosa e del progetto. Il Napoli, in queste ore, è stato chiaro con i rappresentanti dello spagnolo che sognano di ricevere offerte dal Real Madrid e dall'Atletico, ma che al momento hanno ricevuto solo proposte di piccola entità: se non firma il rinnovo, il prossimo anno va in panchina. E il tempo stringe. Eppure la gestione del caso Milik (che poi è stato ceduto al Marsiglia, con il Napoli che si è riservato una percentuale del 30 per cento sulla sua futura rivendita) è stata esemplare della linea del club azzurro quando c'è chi punta i piedi. E allora per Fabian le strade sono due: o porta l'offerta da 30-40 milioni, oppure si siede e firma il rinnovo con il Napoli fino al 2026. 

Nessuno provi a mettere sullo stesso piatto della bilancia la situazione di Koulibaly e Fabian. Il primo ha più volte rinnovato con il club azzurro, è un pezzo della sua storia, ha 30 anni e De Laurentiis non porrà mai aut aut al senegalese: se non si trova una intesa per il prolungamento, non ci sono problemi per iniziare la stagione con il contratto in scadenza. L'impressione è che a Dimaro potrebbe esserci un incontro che spiani la strada per il rinnovo. Ma non è detto che avvenga. In ogni caso, Kalidou Koulibaly, nonostante le ombre («Non so cosa sarà del mio futuro») ora è in vacanza in Senegal, partirà poi per un giro del mondo e infine l'8 luglio ha fatto sapere che sarà puntualmente in ritiro in Trentino. Insomma, segnali di distensione. Nonostante qualche parola di preoccupazione pronunciata negli ultimi giorni. Peraltro Ramadani e De Laurentiis non si sono scambiati segnali in queste ore. Certo, c'è il Barcellona che non ha nascosto il proprio interessamento: ma la situazione economica del Barça è al limite del crac finanziario, con la richiesta ai calciatori di rinunciare a circa 150 milioni di euro di stipendi arretrati. Difficile poter offrire a Koulibaly, in questo momento, 7 milioni di euro e pagare al Napoli almeno 35 milioni. Magari, il prossimo anno. Intanto, è in arrivo il quarto centrale: tutti gli indizi portano a Leo Ostigard, l'ultima stagione al Genoa ma di proprietà del Brighton.

Se il club inglese dice di sì all'offerta da 4 milioni, l'affare è fatto. Il Verona, per Casale, non scende sotto i 12 milioni: troppo.

Albert Botines, agente di Gerard Deulofeu, non si nasconde più: «Sarebbe un'ottima soluzione il trasferimento al Napoli». L'Udinese aspetta solo che De Laurentiis sferri l'ultimo assalto con Pozzo: prima, sotto il profilo numerico, va liberato un tassello ed è quello occupato da Ounas. Le telefonate con Monza, Cremonese (che, però, vorrebbe ancora Gaetano per un altro anno di prestito ma il Napoli ha detto di no) e Sampdoria sono all'ordine del giorno. Il mercato è appena iniziato e il ds Giuntoli pensa a una cessione a titolo definitivo per l'algerino. In ogni caso, Deulofeu chiude le porte a ogni altro tipo di contatto: ha dato la sua parola al Napoli e intende rispettarla. L'Udinese è a conoscenza della sua decisione. In porta, la scelta è caduta sulla riconferma di Alex Meret (anche perché Ospina si sta guardando in giro) che presto firmerà un nuovo contratto da cinque anni. La scelta del vice è caduta su Sirigu. E Dries Mertens? Tutto tace dopo la mail inviata sabato scorso e la mancata risposta del club azzurro alla proposta-choc di 4 milioni di euro netti per restare ancora un altro anno (comprensivo di 1,6 milioni di euro al momento della firma). Il gelo tra la Stirr Associates e De Laurentiis è totale: perché possa aprirsi uno spiraglio, servirebbe un intervento di Mertens in prima persona per ridimensionare l'offerta inviata dai propri legali e sconfessare la mail. Cosa che non avverrà. E dove andrà Mertens? Offerte non ne mancano. La Lazio, però, oltre un sondaggio non è andata anche perché ora Lotito deve prima risolvere la questione dell'iscrizione legata all'indice di liquidità. Peraltro, essere vice Immobile non deve far fare i salti di gioia alla stella belga. 

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