Non tutte le storie d'amore seguono l'iter più o meno prestabilito dai romanzi dell'Ottocento e dalle soap opera sudamericane. Non tutte le storie d'amore, insomma, si adeguano ai ritmi delle pagine di Stendhal e non tutte le storie d'amore iniziano da uno scambio di sguardi tra la folla. Ci sono alcune storie d'amore, infatti, che nascono su un campo di calcio. E nemmeno a Napoli, per giunta, ma lontano da casa, a Firenze, dove già Laura e Petrarca avevano dato prova di corrispondenza di amorosi sensi. Stavolta, però, a rubare il posto al poeta e alla sua amata scapigliata ci sono Spalletti e i napoletani. È vero, infatti, che quella di ieri al Franchi non è stata la prima vittoria stagionale ma è anche vero però che quella di ieri è la vittoria dell'amore vero, quella dopo la prima sconfitta. Dopo 94’ di sofferenza, sacrificio, passione, spirito di appartenenza.
«Venite, vedete e perdete» aveva detto sicuro alla vigilia il patron della Fiorentina, Commisso.