Mai disarmato, sempre disarmante. Ecco la partita di Kalidou Koulibaly a Firenze. È l'uomo decisivo, soprattutto, in due frazioni di partita, quando la Fiorentina spinge, con i suoi bei numeri tattici e tecnici, trovando, però, la sua fermezza. Vlahovic diventa uno sciagurato che prova e riprova, Sottil viene portato alla disperazione, gli altri che provano ad affacciarsi dalle sue parti, o ci passano maledicendo quello spazio chiuso Bonaventura, González, Torreira battono il muso, calcisticamente e fisicamente. Quando Koulibaly ha questo tipo di concentrazione che si annoda alla perfetta forma fisica, i rapporti tra insidiante e insidiato non hanno storia, meglio dimenticarsi, slittare, scaricare il pallone, che provare a superarlo. Che sia a terra e allunghi il piedone, che sia in ripiegamento e scenda in scivolata, o che resti fermo a non farsi bere dalle finte e contro finte, a prescindere dal ritmo, Koulibaly vince i duelli, conquista il pallone e annulla i tentativi di ingresso in area, con una semplicità che è indigeribile e sanguinosa per gli avversari. La sua fermezza trasmette precarietà agli avversari che devono dribblarlo, per quanti tentativi faccia la Fiorentina trova sempre Koulibaly sulla strada, ed è una impresa eccezionale segnare, infatti accade una volta sola, su calcio d'angolo, e senza colpe per il difensore senegalese. Ha trent'anni, è maturo, sembrava che fosse il pezzo pregiato da cedere per il ripiegamento economico del Napoli, e invece è ancora una volta il calciatore che fa sospirare e credere, che illumina la fase difensiva e si permette anche dei lanci da centrocampista, il rompiscatole che interrompe le azioni d'accatto della squadra di Italiano, e l'uomo che pone rimedio quando un lato della linea difensiva traballa, quando uno spazio viene perduto, o un compagno cede di fiato o abbocca a una finta, un vero e proprio uomo in più, che amministra l'ultima parte di campo prima della porta di Ospina. È l'uomo delle certezze, con l'istinto del gol come abbiamo visto nelle gare passate e la capacità di rassicurare agendo, di spargere sicurezza anche solo camminando.
La vittoria è sua, perché difesa con intelligenza e conquistata dal reparto che dirige, con un altro difensore Rrahmani, Koulibaly è il vero insostituibile nel Napoli, e il solo pensiero della Coppa d'Africa mette i brividi, rispetto a questo andamento e a queste prestazioni.