Napoli, il gran ritorno di Allan
ma davanti Mertens non c'è ancora

Napoli, il gran ritorno di Allan ma davanti Mertens non c'è ancora
Domenica 10 Febbraio 2019, 08:00
5 Minuti di Lettura
Il calcio è come la vita, non sempre il migliore ha la meglio sull'altro. La prima gara ufficiale dell'era dopo-Hamsik, quella del Franchi contro la Fiorentina, non mette in luce il suo erede, Fabian Ruiz. Le palle-gol gettate al vento nel primo tempo gridano ancora vendetta ma è stata una gara in cui il Napoli le ha davvero provate tutte per conquistare i tre punti. E ha avuto il merito di avere sempre il controllo di se stesso e degli altri: colpisce anche il fatto che gli azzurri non abbiano neppure mai traballato o rischiato il tracollo in contropiede. Concessi con il contagocce. Un buon Napoli con la dea bendata occupata a fare altro. Un peccato. Un grande peccato.
 
 

6 MERET
Poderoso il suo intervento su Veretout che calcia un bolide da pochi metri e lui neutralizza ma sono almeno quattro i rinvii sbagliati nel primo tempo che rallentano un po' troppo le ripartenze del Napoli. Nella ripresa, a parte, qualche traversone, dalle sue parti non arriva nulla. Sempre attento, è una sicurezza per tutti. 

6 HYSAJ
Sulla sua catena il Napoli soffre la velocità di Gerson e l'interscambio frequente con Veretout non lo aiuta a lenire i momenti di affanni. Ed è per questo che il gioco azzurro raramente sfocia dal suo lato. Poi le cose migliorano anche perché i viola lentamente non fanno che arretrare e l'albanese fa guardia attenta nelle ripartenze.

7 MAKSIMOVIC
Stringe il campo a Muriel in continuazione, giganteggia nel gioco aereo non lasciando quasi mai giocare le punte viola. Il suo progetto distruttivo è un esercizio di bravura, attenzione e crudeltà. Anticipa tutti nel pensiero e nel passo. Ha il merito fondamentale di sbrigarsela sempre, senza strafare con insolita grinta.

6 KOULIBALY
Non si vede tantissimo, meno incidente del solito nelle chiusure e anche stranamente pasticcione in qualche disimpegno. In ogni caso difficile che faccia la cosa sbagliata quando Chiesa o Gerson hanno l'ardire di puntarlo. Nella ripresa è puntiglioso e dirige bene le operazioni di disimpegno: guida bene la linea che avanza in blocco.  

sv MARIO RUI
Non è il primo guaio muscolare dopo pochi istanti di gioco. Anche Verdi si era fatto male pronti-via a Udine. Peccato, perché era partito bene con un paio di anticipi su Chiesa a denotare il buon impatto sulla partita e la grande voglia di mostrare i suoi muscoli e il suo ardore. Ma si accascia e la sua gara finisce dopo meno di 5 minuti. 

5,5 CALLEJON
Apprezzato per il suo lavoro oscuro, al Franchi ha esagerato: più che oscuro, un lavoro nero. Lussuoso manovale dell'attacco, non funziona quando la sua catena entra in sciopero. Commette un errore pesante a metà primo tempo stile Anfield, soffre la costruzione mancina della Fiorentina e la spinta di Biraghi. Non brillantissimo.

7 ALLAN
Tonico e cattivo, ha idee sempre chiarissime. Euclideo e geniale, al tempo stesso: si abbassa per fare il play. Ha in repertorio la giocata immediata o il lancio lungo a seconda dei casi. Dopo i miraggi qatarioti, torna in controllo di sé con vista 360 gradi sugli eventi. Perde qualche palla di troppo, ma ci mette sempre una pezza

5 FABIAN RUIZ
Un tocco. Hamsik giocava così, con un tocco. Per l'erede del capitano è ancora presto: troppo alto, non consente al Napoli di uscire pulito e di avere il primo scarico. È in una serata opaca, in cui pare non aver né carisma né fantasia. Dovrebbe guidare il gioco azzurro, ma si smarrisce nel bosco come un Pollicino senza mollica. 

6,5 ZIELINSKI
Parte con sfrontata disinvoltura, tanti tocchi al centro e qualche finezza compresa un'imbeccata per Mertens di altissimo livello. Meno tocchetti di altre volte. Un'altra rete divorata (52') che si aggiungono alle due a San Siro ma stavolta Lafont (voto 8) è davvero straordinario. Gioca come attaccante aggiunto e si vede che gli piace. 

5,5 INSIGNE
Si abbassa spesso per cercare di cucire i reparti. La prima da capitano è dai due volti: nel primo tempo il suo è un fuoco fatuo, un fiammifero, non un falò ed è grave anche l'errore in area. Poi cresce un po' quando entra Milik che gli crea un po' di spazi in più. Siamo a Firenze ma non è ancora vero e proprio Rinascimento per lui 

4,5 MERTENS
Non c'è. È cotto come un uovo, molle come una mozzarella. Più delle altre volte. I suoi errori sotto-porta sono orribili, perché sono praticamente gol fatti mandati al vento. È ormai un Re Mida al contrario, altro che oro. Non è questione di posizione: davanti la porta se sei attaccante certi errori non li può fare. E basta. 

6 GHOULAM
Entra a freddo ma è ottima la chiusura su Chiesa in diagonale dopo una manciata di secondi. Un cross perfetto per Mertens che il belga non sfrutta. Non ha ancora la corsa vigorosa dei bei tempi e infatti non arriva sempre in fondo al campo prima del traversone. È dalla sinistra che arrivano i pericoli. Lentamente ma è sulla strada giusta.

6 MILIK
È l'attaccante più in forma, lo si vede anche dal modo con cui calcia. Sente la porta, anche quando non la vede, dà profondità e con la sua mole consente a chi gli gira attorno di avere più spazi. Pezzella sbanda e ha difficoltà nel controllarlo e spesso va in confusione. Il bolide a tempo quasi scaduto meritava miglior sorte.

5,5 VERDI
Prende in tutto e per tutto il posto di Insigne. Parte bene come gli capita spesso ma poi minuto dopo minuto tende a eclissarsi e perde molto dell'impeto che sembra avere. In ogni caso contribuisce all'assalto finale degli azzurri che hanno il merito di non far uscire quasi mai dall'area i viola. Ha bisogno di maggiore continuità

6,5 ANCELOTTI
Nella partita a scacchi con Pioli domina in tutto: alla Fiorentina non concede che qualche spunto, il minimo sindacale in ogni caso, in contropiede e poco altro. Per il resto il dominio è totale e neppure così sterile come altre volte, perché il Napoli macina occasioni e gioco in un campo che non è il giardinetto sotto-casa. E lo fa con personalità. Vero, solo un punto, ma certe serate sono storte. E lo sono fino alla fine.
© RIPRODUZIONE RISERVATA