Gattuso al Napoli fino al 2023:
guadagnerà 1,9 milioni all'anno

Gattuso al Napoli fino al 2023: guadagnerà 1,9 milioni all'anno
di Pino Taormina
Domenica 1 Novembre 2020, 11:00
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Avanti con Gattuso. De Laurentiis blinda il suo tecnico. Nessun ripensamento, dopo le schiarite della settimana scorsa e l'intesa verbale a prolungare il contratto. Ieri pomeriggio, a Castel Volturno, la stretta di mano. Che vale più della firma: altri due anni di contratto, si va avanti assieme fino al giugno 2023. Stipendio portato dagli attuali 1,4 milioni a poco meno di 2 milioni di euro oltre un po' di bonus legati ai piazzamenti Champions e anche ai trofei che possono essere conquistati (dalla Supercoppa alla Coppa Italia). C'è anche, soprattutto, un premio per lo scudetto e un altro in caso di trionfo dell'Europa League. Il segnale di un tecnico e di un presidente che hanno deciso di portare avanti questo progetto per vincere. Con il ds Giuntoli, presente al vertice, che ha spinto perché l'intesa venisse raggiunta in questi giorni. E senza rinviare ancora.

C'era la buona volontà da parte di tutti, difficile pensare a un addio di Gattuso. Ma è stato l'incontro di ieri che ha suggellato i passi in avanti della trattativa. De Laurentiis ha rotto gli indugi e ha detto, nel pranzo a Castel Volturno, che rinunciava alla penale in caso di (eventuale) risoluzione anticipata, visto che Gattuso proprio non la riusciva a digerire. Rino ha ribadito i motivi: una clausola da 7 milioni non posso accettarla, mi fa sentire prigioniero. E così il nuovo contratto non prevederà alcuna clausola rescissoria. De Laurentiis a ogni incontro ha abbassato la richiesta di penale, fino a cancellarla nel summit di ieri pomeriggio. Rino era certo che sarebbe rimasta, magari attorno ai 500mila euro. Ma il gesto di De Laurentiis il tecnico lo capisce all'istante. A quel punto Gattuso ha sorriso. Tutto fatto, resta. Non ci sono ostacoli all'annuncio. Tutto è fatto, forse mancano pochi dettagli. Ma davvero di poco conto. Rino voleva restare a Napoli e De Laurentiis si è convinto, con il tempo, che è Gattuso l'uomo giusto per andare avanti. La svolta nella trattativa c'era stata la scorsa settimana, come raccontato, quando i due si erano riavvicinati prima al telefono, poi nel corso di due cene, dopo le incomprensioni del vertice di Capri del 10 agosto quando avevano deciso di andare avanti senza toccare il contratto firmato a dicembre 2019.

Ora la decisione del patron di accelerare sulla firma. D'altronde, il rischio era che Gattuso cadesse nella tentazioni di soavi sirene altrui. Meglio non perdere tempo: e dalle parole De Laurentiis è passato ai fatti in poche ore. Perché venerdì la clausola ballava ancora, sia pure assai ridimensionata. E se dunque le parole hanno un peso il cielo è azzurro. La firma arriverà con certezza: e già domani è atteso a Napoli il legale italiano di Ringhio, l'avvocato bolognese Baffa. Getterà lui le basi dell'accordo che poi verrà ratificato da Jorge Mendes.

 

Non è stato un rapporto semplice, all'inizio. De Laurentiis doveva mandare via Ancelotti. E Gattuso era uno dei pochi papabili che aveva dato la sua disponibilità. Il primo mese da incubo, le voci di un esonero, altre che parlavano di una staffetta di Juric del Verona a fine stagione, un mercato di gennaio condotto quasi senza coinvolgerlo (a parte Demme). Poi la svolta, con i calciatori che hanno avuto un ruolo chiave: Insigne e soci hanno raccontato l'importanza di Gattuso come uomo-spogliatoio. Lo stesso gruppo che si era rifiutato di andare in ritiro a Castel Volturno nella notte dell'ammutinamento aveva accettato di restare a Napoli durante il lungo lockdown, perché così aveva preteso Gattuso. E Rino è stato accontentato in tutto questa estate: Osimhen, il rinnovo di Mertens, il prestito di Bakayoko, l'integrazione del suo staff tecnico. A poche ore dal Sassuolo, dunque, la svolta. Con la squadra che Ringhio lascia a casa e che incontrerà solo questa mattina, in hotel per la colazione. Stile Gattuso. De Laurentiis ne è rimasto stregato. La fumata è bianca. 

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