Genoa-Napoli, le parole di Spalletti:
«Ounas resta, ho dubbi in attacco»

Genoa-Napoli, le parole di Spalletti: «Ounas resta, ho dubbi in attacco»
Sabato 28 Agosto 2021, 14:00 - Ultimo agg. 29 Agosto, 17:22
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È il giorno di Luciano Spalletti: alla vigilia della trasferta di Genova, l'allenatore del Napoli torna a parlare in conferenza stampa da Castel Volturno. Sarà anche l'occasione per commentare il sorteggio di Europa League e la clamorosa cessione di Cristiano Ronaldo che lascia Juventus e Serie A per tornare in Premier League. 

 

Il ritorno dopo Venezia 

«Mi aspetto che venga dato seguito al lavoro che proponiamo, dobbiamo migliorare in alcune cose. Ogni volta che rientriamo analizziamo la gara fatta, come tutti, si spezzetta la gara e se ne parla con i nostri calciatori professionisti. S'è evidenziato che hanno fatto tante cose fatte bene, si erano messe di mezzo alcune questioni, ma l'abbiamo spostate quelle questioni capitate e quindi abbiamo trovato riscontro anche da parte loro». 

Il confronto col passato 

«Io quasi sempre ho visto fare al Napoli cose bellissime, poi ci sono momenti di partita dove gli avversari per bravura ti creano delle difficoltà, è fondamentale la personalità di mantenere la lucidità e abbiamo fatto molto bene col Venezia. Dopo il rigore sbagliato soprattutto, poi c'erano state anche altre situazioni e poteva essere la goccia che deviava l'atteggiamento e evidenziava una mente debole, mentre la mente è forte». 

Il match con il Genoa 

«Sarà un Genoa differente da quello che ha perso 4-0 a Milano, Genova è un ambiente che trasferisce un'atmosfera particolare, dovremo essere pronti a qualcosa di diverso. Hanno trovato anche un avversario fortissimo, non hanno fatto così male, per noi non cambia niente. Non si distingue contro chi giochi, ma esibisci la tua forza sempre e in ogni ambiente». 

L'espulsione di Osimhen 

«La società ha fatto ricorso, quindi stiamo buoni fino al ricorso, poi caso mai se ne riparla. Certo, ne abbiamo parlato nello spogliatoio,  ragazzi sono stati bravi, hanno appeso un cartello in cui ognuno ha firmato e appeso qualcosa di suo, l'abbiamo approfondito a livello organizzativo». 

La sua sostituzione  

«Leggo tutto, ogni tanto ascolto, mi sono accorto che avete le sentinelle, quelli sul muro che guardano all'orizzonte. È quello il dubbio, uno tenetelo, non ce ne sono altri». 

Il mercato 

«In catene per Koulibaly? Io sono fortunato, è successo che non è partito quasi nessuno e sono contento così.

Altre squadre si sono organizzate bene, si sono rinforzate, sarà difficile rivedere la Juve che lotta per il quarto posto mentre nell'ultimo dopo quasi 10 anni s'è vista una condizione anomala e ci sono pure altre situazioni così». 

I rinforzi last minute

«Io ho sempre detto la stessa cosa, sarei stato contento di tenere quelli che ho trovato, ma sempre in funzione di completezza di rosa. Tre erano già partiti: Hysaj, Maksimovic e Bakayoko l'anno scorso avevano fatto 100 partite, segno che avevano un peso nella rosa. Ounas invece rimane con noi, è un buon calciatore che ci può dare una mano importantissima. Poi so come so che la società è attenta, se capita qualcosa di livello si può portare a disposizione». 

La personalità di di Insigne

«C'è l'inizio di un percorso per fare cose importanti per se stessi e per una città che chiede questo. Lorenzo è uno di quelli che vuole aggiungere nuove giocate al manuale del calcio, è normale ribattere un rigore per lui. Il capitano è condannato a dover dare sempre comportamenti corretti ai compagni, ai bambini allo stadio o a casa, lui fa questo e manda segnali importanti».

La partenza di Cristiano Ronaldo

«Le qualità del campione le vedremo sempre, continua a giocare a calcio. Prima ce l'avevamo come vicino di casa, è stato un campione da cui imparare molte cose, professionale e con un'impostazione forte e sicura che trasferisce. Gli equilibri non cambiano, ci sono altri campioni, altre cose oltre le qualità di Ronaldo nel campionato. Resta un campionato di primissimo livello».

La lotta scudetto

«Ci sono sette squadre di un livello superiore, poi lo devono dimostrare sul campo. Sarà il comportamento nella lunghezza del tempo a fare la differenza. Sarà la forza della rosa e non della squadra più forte a fare la differenza, ci saranno problematiche con vicinanze di partite, trasferte e rientri, recuperi, infortuni, dipende da molte cose ma sono sette quelle d'alta classifica». 

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