La notizia che non avrebbe voluto mai dare. Gianluca Di Marzio, il super esperto di mercato di Sky Sport, la scrisse all'alba del 22 gennaio di un anno fa. «Ora potrai giocare in cielo con il tuo amato Diego». Era l'addio a papà Gianni, scomparso a 82 anni. Un fortissimo abbraccio, dal profondo Sud a Padova, dove la famiglia si era trasferita da tempo, avvolse Tucci e Gianluca. Perché Gianni era amatissimo, aveva seminato bene nella sua vita, come ha ricordato in queste ore Claudio Ranieri, il suo migliore allievo, tornato in panchina a Cagliari, a 71 anni, per continuare ad emozionarsi.
Lasciata l'attività di allenatore, Di Marzio aveva scelto altre due strade. Opinionista televisivo anche presso tv e radio di Napoli, la sua amatissima città, e osservatore in giro per il mondo. Lui che aveva scoperto il talento di Diego Armando Maradona in Argentina e di Cristiano Ronaldo in Portogallo. Nessuno dei due sarebbe arrivato, almeno subito dopo la sua segnalazione, nei due club per cui lavorava (allenatore del Napoli e osservatore della Juve). Ma quelle erano due “medaglie” sul petto di Gianni, uno dei più compenti.
Da allenatore visse una breve esperienza a Napoli. Un campionato, chiuso con la qualificazione in Coppa Uefa e la sconfitta nella finale di Coppa Italia, e due partite del successivo perché Ferlaino all'inizio del campionato '78-'79 lo mise alla porta per fare spazio a Vinicio, che guarda caso aveva insegnato il mestiere al giovanissimo Di Marzio e ne era stato il testimone di nozze. Gianni girò tutta l'Italia come allenatore, da Catania a Padova, e tutto il mondo come osservatore, eppure quella ferita azzurra non andò mai via. Avrebbe voluto vincere con la squadra del cuore, versò lacrime per lo scudetto con Diego. Il suo Diego.
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