Insigne, dopo i fischi del Maradona
arriva la carica del ct Mancini

Insigne, dopo i fischi del Maradona arriva la carica del ct Mancini
di Bruno Majorano
Sabato 26 Febbraio 2022, 08:10 - Ultimo agg. 19:19
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I fischi sono arrivati proprio sotto gli occhi di Roberto Mancini. E uscendo dal campo, Lorenzo Insigne ha buttato l'occhio proprio verso la tribuna autorità dove era seduto il ct. Perché non è un mistero che il rapporto tra il napoletano e Mancio sia fortissimo. La stima da parte del ct nei confronti dell'attaccante del Napoli è enorme, come dimostrato dall'investitura arrivata subito dopo la sua nomina alla guida della Nazionale, tramite la maglia numero 10 consegnata sulle spalle di Insigne. Per Mancini, infatti, il napoletano deve avere il compito di accendere la luce nel tridente. Partendo da sinistra, accentrandosi, o colpendo dalla distanza (col «tiroaggiro»), non fa alcuna differenza per il ct, perché Lorenzo ha carta bianca. 

I fischi arrivati giovedì sera al momento del cambio, non sono sfuggiti all'orecchio di Mancini che infatti ha voluto ribadire al suo ragazzo la fiducia più assoluta, anche perché manca un mese all'appuntamento clou della sua gestione: il playoff Mondiale del prossimo 24 marzo a Palermo contro la Macedonia. In quell'occasione, infatti, il ct avrà bisogno dell'Insigne migliore, quello che all'occorrenza sa caricarsi la squadra sulle spalle e portarla di peso in Qatar. Nessun dubbio non solo sulla convocazione, ma nemmeno sull'impiego: Lorenzo Insigne è e resta il punto centrale del progetto Italia con vista sul Mondiale. D'altra parte il ct è stato chiarissimo anche nella prima conferenza stampa post firma di Lorenzo con il Toronto. «Per marzo non ci saranno problemi perché starà ancora qui e anche per le partite di Nations League a giugno credo che non ci saranno intoppi», ennesimo attestato di fiducia per un giocatore che in questo momento potrebbe essere ad alto rischio sbandamento.

Deve stare tranquillo, non deve farsi distrarre da possibili eventi esterni e deve continuare ad avere in testa solo il Napoli e la Nazionale. Anche Mancini gli ha fatto capire che fino a quando ci saranno questi due elementi, la numero 10 dell'Italia continuerà a portare stampato il suo nome.

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Come detto, però, servirà anche continuità di rendimento con il Napoli, cosa della quale si augura Luciano Spalletti che fino a questo momento ha sempre rappresentato il parafulmine del suo capitano per critiche e fischi. Da ultimo dopo il Barcellona, quando l'allenatore si è messo dalla parte di Insigne. Lucianone è il primo a sapere che Lorenzo ha bisogno anche di un aiuto interno per superare il momento di evidente difficoltà. Lo ha preservato nella trasferta di Cagliari, lo ha difeso dopo il Barcellona e ora si aspetta la prova di maturità contro Lazio e Milan: due partite chiave per capire se questo Napoli è (ancora) da scudetto, oppure dovrà solo limitare i danni da qui alla fine del campionato e difendere una posizione valida per l'accesso alla prossima edizione della Champions League. 

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