Insigne, ultima volta a Napoli:
«Sono tre giorni che piango»

Insigne, ultima volta a Napoli: «Sono tre giorni che piango»
di Pino Taormina
Sabato 14 Maggio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 15 Maggio, 08:22
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Fermati da Carapaz e Dumoulin, passando per Yates, Bardet e l'eterno Nibali. Il Napoli non si allena oggi perché per le strade della Domiziana, oltre che per i Campi Flegrei, passano le bici del Giro d'Italia. Circolazione off limits per ore e il club azzurro ha deciso di vedersi direttamente stasera in ritiro, nell'hotel di Pozzuoli a due passi dalla Solfatara. Spalletti prepara la festa per Lorenzo Insigne «uno dei motivi per cui ho accettato di venire qui è stato per poterlo allenare, un vero professionista, unico», dice Luciano sul capitano azzurro all'ultima apparizione al Maradona. Ci sarà il tutto esaurito, con circa 50 mila spettatori, uno spettacolo di pubblico come degna cornice al the end napoletano della stella di Frattamaggiore. A fine gara Insigne farà anche un breve discorso e sarà accompagnato nei saluti dai suoi familiari. Ieri alla Loggetta un saluto di un gruppo du Ultras. Lorenzo si è mostrato commosso: «Sono tre giorni che piango pensando al momento che sta per arrivare. Ogni volta che passo davanti allo stadio penso che è stata casa mia per 10 anni. Ma lo sarà per sempre casa mia. Napoli sarà sempre nel mio cuore». 

Dopo i fischi nella gara con il Sassuolo, non è difficile prevedere che anche durante la gara di domani con il Genoa, dalle curve possano arrivare altre contestazioni e cori nei confronti di De Laurentiis.

Critiche ingenerose, fuori luogo. A causa del Covid ci sono state perdite effettive di quasi 150 milioni negli ultimi due anni e al contrario di altri club che hanno creato degli artifizi contabili per andare avanti, il Napoli non ha pendenze né per stipendi, né per imposte e contributi. Ci sono stati, in ogni caso, investimenti top per calciatori come Osimhen e Anguissa (che verrà riscattato a giugno). E nessun top player è stato ceduto solo per necessità di cassa. Il monte stipendi calciatori è il terzo più alto della Serie A, con un fatturato che resta il quinto in Italia. Motivo per cui, in era recente, mai ci sono stati giocatori che hanno rifiutato Napoli, considerato da molti come una meta ideale per la serie A. E i 50mila spettatori domani garantiscono per la zona di Fuorigrotta un buon indotto per le tante attività che ruotano attorno allo stadio. Ecco, tutto questo fa a pugni con l'aria di contestazione che potrebbe improvvisamente respirare al Maradona, con la squadra terza in classifica e che era in corsa per lo scudetto fino a Empoli. Il Genoa si gioca le ultime chance per non sprofondare in serie B. Spalletti non cambierà formazione rispetto a quella che ha vinto con Sassuolo e Torino. Per molti, non solo Insigne, quella di domani sarà l'ultima volta al Maradona: di sicuro per Ghoulam. Ma se non dovesse arrivare la svolta per il rinnovo (assai difficile la situazione) potrebbe essere anche la gara di addio per Mertens. Anzi, dai suoi gesti si potrà magari intuire quella che sarà la sua decisione. 

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