Non ci sarebbe da meravigliarsi se De Laurentiis e Insigne, assistito dal suo agente Pisacane, non riuscissero a trovare (o a non trovare) l'intesa per il prolungamento del contratto prima dell'inizio del campionato. Il messaggio del capitano è chiaro: vuole restare a Napoli. Ma a quali condizioni economiche? Il messaggio di De Laurentiis altrettanto esplicito: vuole andare avanti con Lorenzo, ma bisogna ragionare su uno stipendio più basso dell'attuale (4,5 milioni netti, non il top, perché il più pagato del Napoli resta Koulibaly, 6 milioni) perché il club, in tempi di generale crisi, non può fare passi più lunghe di gambe che fin qui hanno retto benissimo.
L'estate 2021 avrebbe dovuto essere all'insegna dell'austerity e invece c'è un club che ha fatto spese pazze: il Paris St. Germain. Proprio quello guidato da Al Khelaifi, che dopo il terremoto Superlega è subentrato ad Agnelli alla presidenza della Eca (l'associazione dei club europei) ed è diventato il più forte alleato del presidente dell'Uefa Ceferin nella battaglia contro Juve, Barcellona e Real Madrid. Il Psg ha intrapreso una nuova linea, puntando su campioni a parametro zero, senza porsi il problema dei loro stratosferici ingaggi: 12 milioni al neo portiere campione d'Europa Donnarumma, 15 milioni allo spagnolo Sergio Ramos e 10 milioni al centrocampista Wijnaldum.
Ecco, se De Laurentiis e Insigne non trovassero l'intesa non sarebbe uno scandalo. Rientrerebbe nella logica di un mercato in cui un club può arrivare fino a un certo punto e uno svincolato di lusso può strappare un ottimo contratto. Peraltro, Lorenzo è un campione d'Europa e tra un anno sarà sicuro protagonista del Mondiale in Qatar. Particolare da non sottovalutare: a guidare l'area tecnica del Psg c'è Leonardo, che è un estimatore di Insigne.