L'Italia vince col blocco Napoli e con l'Austria si scalda Politano

Era dal 1991 che tre calciatori del Napoli non partivano titolari con l'Italia

Giacomo Raspadori in azione con la maglia numero 10
Giacomo Raspadori in azione con la maglia numero 10
di Pino Taormina
Venerdì 18 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 18:00
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Un piccolo blocco Napoli non è ragione sufficiente perché l'Italia s'ispiri a Luciano Spalletti. Potrebbe essere un modello di riferimento il 4-3-3 del tecnico napoletano per Roberto Mancini che, però, a Tirana, anche per via delle assenze, ha puntato ad altro, a un modello quasi sperimentale. La depressione è totale, per il fatto che domenica parte il Mondiale degli altri. La vittoria in Albania dice che il Napoli e la mentalità dei suoi tre moschettieri, trionfa anche in Nazionale, con la prima volta di Meret titolare (l'ultima volta per portiere napoletano, nell'ottobre del 2012, con De Sanctis che difese l'Italia con la Danimarca), Di Lorenzo che ovunque lo metti garantisce il rendimento e con la rinascita di Raspadori da numero 10 (come lo era Insigne) sparito dai radar dopo il ritorno di Osimhen in questo ultimo mese. Il blocco Napoli potrebbe essere un imprescindibile modello di riferimento per Mancini, soprattutto quando si affida a un falso nove come Jack: ct e l'allenatore di Certaldo, periodicamente professano, questa soluzione in assenza dell'attaccante di ruolo, che sia Immobile o Osimhen. Ma pure quando sono presenti, ecco che l'ex Sassuolo può pure spostarsi altrove. Non proprio il luogo prediletto.

Con l'Albania Mancini ha cominciato con tre giocatori napoletani in campo (Meret, Di Lorenzo e Raspadori) e uno in panchina (Politano): era dal 1991 che non c'erano tre titolari con l'Italia (all'epoca c'erano Crippa, De Napoli e Ferrara).

Il modulo adottato dal ct non ha ricalcato quello del Napoli, anche perché privo di un Lobotka custode emblematico di un supremo equilibrio. Col movimento a frullatore senza palla nella metà campo avversaria dell'intero reparto offensivo, è quasi inevitabile non considerare vitale, prioritario, l'impiego di una punta classica come terminale della manovra. Ecco, perché Raspadori ha funzionato a meraviglia, un calciatore universale capace di essere schierato ovunque in attacco. Spalletti si è complimentato con i suoi per la vittoria con l'Albania e per la prova offerta. Li vedrà alla fine della prossima settimana. Meret ha colpito per la sua decisione in porta (Donnarumma resta intoccabile nel ruolo di numero 1 ma adesso un'alternativa c'è) che è frutto del lavoro del preparatore dei portieri del Napoli, Alejandro Rosalen Lopez. E anche Di Lorenzo è piaciuto schierato a centrocampo, come spesso succede anche nel Napoli dove ogni giocatore può liberamente prendere uno spazio e lasciarlo, occuparsi del taglio e dei ripiegamenti, aspettare, fare da perno o partire a sua volta. 

Il futuro è il loro. Il sogno di qualificarci all'Europeo in Germania e, magari, al Mondiale in Messico, Canada e Stati Uniti nel 2026, passa per loro: lo dice la carta d'identità. Certo, anche quella di Di Lorenzo, che sta vivendo una seconda giovinezza, che non salta una gara con il Napoli e che vorrebbe giocare anche con l'Austria perché lui non a caso si chiama Robocop. Il più contento, ovvio, è Aurelio De Laurentiis: non ama le parentesi delle nazionali, figurarsi queste amichevoli che possono solo portare guai: ma è chiaro che è la conferma che le sue intuizioni sono state giuste. Su Meret, per prima cosa: a giugno era certo che sarebbe toccato a lui fare il titolare, dopo l'addio di Ospina. Affiancandogli Sirigu. Poi, la chance di prendere Navas e a quel punto Meret è tornato con destino appeso a un filo. Ma De Laurentiis ha sempre avuto la convinzione che giocando con maggiore continuità, Alex avrebbe dimostrato il suo valore. D'altronde, 4 anni fa, quando lo prese dall'Udinese, pagò circa 20 milioni di euro. La cifra più alta pagata in serie A per un portiere dai tempi del passaggio di Buffon dal Parma alla Juventus. Ora c'è l'Austria: Mancini rimescolerà le carte. Non gli costa nulla, ha tutto il tempo per sperimentare a volontà. Ma Meret, Di Lorenzo, Raspadori e Politano sono una garanzia. 

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