Raspadori, regalaci un'altra magia:
Ungheria-Italia vale il primo posto

Raspadori, regalaci un'altra magia: Ungheria-Italia vale il primo posto
di Pino Taormina
Lunedì 26 Settembre 2022, 06:06 - Ultimo agg. 16:32
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Provaci ancora Jack. Deve vestirsi da gigante pure stasera a Budapest il figliolo di Spalletti. Gli eroi di Wembley, o come li chiama Mancini, si mettano l’anima in pace: ci vuole un nuovo spirito per chi indossa la maglia della Nazionale, lo spirito di quelli come Raspadori e Di Lorenzo. Il Napoli salva-Italia, certo. Ma è questo l’entusiasmo che serve alla Nazionale per ripartire. Stasera c’è l’Ungheria del ct patriottico Marco Rossi («che dolore affrontare da avversario l’Italia») a cui chiedere strada per un primo posto in Nations League che può servire per ripartire. Bisogna vincere, cosa che questa Italia, nell’ultimo anno, non è mai riuscita a fare nelle notti senza appello, quelle con la Svizzera, la Bulgaria, l’Irlanda del Nord e la Macedonia. Per carità, questa Italia è tutta sul trapezio, in equilibrio pericoloso, con sotto il vuoto. Ancora una volta. Tanto l’unico che pare non capire il pericolo è Mancini. «Come gioco stasera? Non ho ancora deciso, dipende anche dalla stanchezza dei miei calciatori, valuto in base a questo», dice alla vigilia della gara con i magiari in cui è assai probabile che Mancini, proprio come contro i britannici, possa puntare a questo inedito 3-5-2 come soluzione per andare avanti. 
 

È il calcio dei brevilinei che impone le sue leggi di natura, l’equilibrio dei movimenti concesso da un sedere basso e dalle gambe corte. Raspadori ha capito subito cosa c’è bisogno nel Napoli e nell’Italia: ha trovato coraggio, autorevolezza, nessuna paura nel tentare le cose più difficili. Jorginho lo esalta: «È un ragazzo importante per il nostro gioco, è già al centro del nostro progetto. Vedo in lui grandi qualità tecniche». Del resto nessuno qui ha più classe di lui. «Ho gioito quando l’altra sera ha fatto gol all’Inghilterra, è un ragazzo fantastico, unico, speciale. Io non lo avrei mai fatto andare via - racconta il dg del Sassuolo Carnevali - ma è anche chiaro che quando si aprono certi scenari, difficile poter poi dire di no». Stasera, anche perché le gare di campionato sono lontane, giocherà più o meno la stessa formazione che ha battuto gli inglesi a San Siro, senza un particolare turnover.

Mancini prova a frenare le attese su Jack. «Io l’ho portato all’Europeo quando aveva ancora poche presenze in serie A, so il suo valore. Ma è presto per piter dire che la Nazionale va costruita attorno a lui, ha ancora poca esperienza internazionale. Le sue qualità sono enormi ma deve ancora lavorare».

Immobile è rimasto a Roma e quindi sembrano davvero poche le alternative là in attacco. Peraltro, questa Nazionale è a due gol dalla rete numero 1500. Venticinque anni dopo il gol numero mille firmato da Vieri e tre anni dopo il gol numero 1400 realizzato da Quagliarella. 

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Stasera andrà in panchina ma Meret resta un punto fermo del Napoli. A un passo dal rinnovo dopo essere stato in bilico per tutta l’estate. A parlare di lui è Federico Pastorello, il suo agente. Conferma che il rinnovo è vicino e che il 25enne sembra davvero aver trovare il suo equilibrio. «Era la cosa che chiedevamo al Napoli da due anni a questa parte, solo l’opportunità di poter avere un po’ di tranquillità e il tempo per trovare stabilità. Volevamo che giocasse di più, ed è quello che ora sta succedendo. Teniamo conto che la stagione con Gattuso non era stata semplicissima con l’alternanza, però Alex ha sempre dimostrato affidabilità. Società e allenatore fanno delle scelte, credo che Alex abbia dimostrato personalità e professionalità nel gestire questa situazione al meglio. Oggi finalmente, anche per situazioni fortuite, si è trovato a parare e lo sta facendo benissimo». Il rinnovo arriverà dopo la sosta: firma fino al 2027. Pastorello non nega: «Noi non abbiamo mai negato il dialogo col Napoli, vediamo cosa porterà. I colloqui ci sono sempre stati: dipende dalle parti, ma la nostra disponibilità c’è sempre stata». Anche perché il Napoli non pensa affatto di mandarlo via a parametro zero. 

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