Kvaratskhelia all'Università Federico II di Napoli Est: «La spinta dell'amore dei tifosi»

«La famiglia prima di tutto, ecco perché a Napoli mi sento a casa»

Khvicha Kvaratskhelia tra i tifosi azzurri
Khvicha Kvaratskhelia tra i tifosi azzurri
di Gennaro Arpaia
Martedì 20 Dicembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 21 Dicembre, 08:05
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Preferisce far parlare il pallone. Uno, due, tre tocchi e via, si va in porta spediti, saltando un avversario magari. Fuori dal campo può farlo di meno, con in mano un microfono sembra tutt'altra cosa, ma all'appuntamento con i giovani Khvicha Kvaratskhelia sembrava più rilassato che in qualsiasi intervista. Parla di calcio - ovviamente - ma anche di vino e di casa, quella che ha lasciato qualche mese fa per arrivare a Napoli. «Ma qui mi sento come in Georgia» confessa.

Lo è, Kvara, e lo hanno capito in tanti negli ultimi mesi. Sia al Maradona che in trasferta. «Napoli è una città speciale, i napoletani vivono per il calcio e l'ho capito sin dal primo momento dopo il mio arrivo qui. Ma quando ho giocato per la prima volta allo stadio Maradona mi sono sentito per davvero un calciatore professionista» spiega il funambolo georgiano, che incendia con le parole la platea di Stem (Study visit to Italy, il progetto di digital transformation organizzato da Cotec Fondazione per l'innovazione), che ha visto ieri l'evento conclusivo della stagione ospitato dalla main classrom della Apple Developer Academy dell'Università Federico II, nel Polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio. Ospite d'eccezione proprio il numero 77 azzurro, atteso per ore da tifosi e curiosi. Tanti gli studenti della Academy che hanno indossato una maglia azzurra per selfie e autografi, tanti quelli che hanno atteso Kvara fin dagli ascensori presenti nella struttura, per scortarlo poi dentro la sala. Ad attenderlo Amedeo Manzo, presidente del consiglio di amministrazione Banca di Credito Cooperativo di Napoli e vice presidente di Spici, tra gli organizzatori del progetto, insieme con il presidente Cotec Luigi Nicolais, il direttore della Apple Academy Giorgio Ventre e il rettore della Federico II Matteo Lorito. Con lui anche un pezzo di casa: il progetto digitale, infatti, vedeva protagonista quest'anno la cooperazione scientifica tra Italia e Georgia, Napoli è diventata così casa per qualche ora anche di David Danelia e Mariam Maisuradze, connazionali di Khvicha e premiati dall'Università con il riconoscimento di Migliore innovatore 2022.

Il progetto andato avanti nell'ultimo anno è stato coadiuvato dall'ambasciata d'Italia a Tbilisi e dalla Gita (Georgia's Innovation and Technology Agency).

 

Pochi minuti ma intensi per Kvara, che ha provato ad aprirsi agli studenti come fa con i tifosi in campo. «Alla Georgia dobbiamo la scoperta della vite? Sì, i nostri vini sono buonissimi, proprio come la nostra gente» scherza Khvicha, evidentemente padrone dell'argomento e innamorato del suo popolo. Un popolo non così lontano da quello che ha ritrovato a Napoli. «Napoletani e georgiani mettono al primo posto tra le cose più importanti la famiglia. Ecco perché a Napoli mi sento a casa» ha detto l'azzurro. Ma anche a casa le pressioni non mancano: Kvara è atteso dal ritorno in campo in partite ufficiali il 4 gennaio nella sfida di Milano contro l'Inter, un big match che è palcoscenico ideale per lui e per la squadra di Spalletti per riannodare i fili con il 2022 e con una prima parte di stagione che è stata al limite della perfezione. «Senza il valore di tutta la squadra non andremo da nessuna parte. È importante sempre lavorare ad alti livelli, ogni giorno. La gente di Napoli pretende sempre tanto da noi quando andiamo in campo. Ma la ringrazio, perché ci riserva sempre tanto amore in ogni occasione». Posa il microfono e torna a sorridere. Il tempo di un'ultima fotografia con giovani - e meno giovani - accorsi a San Giovanni a Teduccio per poterlo incrociare prima di tornare a fare quello che gli viene meglio. Sul campo e con l'Inter già nel mirino. 

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